È emersa una gravissima situazione finanziaria, perché a mercoledi, il presidente della Regione e il suo assessore all’Economia non hanno ancora comunicato l’entità dei trasferimenti ai Comuni, con la conseguenza che essi non possono chiudere il bilancio preventivo 2014 (sic) che è una bestemmia contabile. Come si può ancora denominare preventivo un bilancio annuale già trascorso per dieci dodicesimi?
La situazione peggiora giorno per giorno, ora per ora, e questo ceto politico-istituzionale regionale si comporta in modo socialmente criminale, salvo promettere di pagare inutili stipendi a gente che non lavora, anziché mettere in moto l’economia, facendo spendere tutti i fondi Ue e quelli statali disponibili, che hanno bisogno ovviamente del cofinanziamento regionale.
I sindaci si sono lamentati che la Regione vuole ancora tenere concentrato il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti (Srr), che come all’età della diligenza ancora vengono portati alle discariche. Abbiamo indicato al presidente Orlando l’esempio di Greensky, un impianto per la produzione di energia e biokerosene che un’impresa italiana sta costruendo alla foce del Tamigi e che smaltirà 500 mila tonnellate di Rsu.
Un sindaco ha detto che ognuno di essi ha un colore politico: si tratta di mentalità anacronistica e superata dai tempi. Molti altri, invece, hanno detto: “Noi, 390 sindaci, siamo il partito più grosso della Sicilia”. Eureka! È vero, perciò devono trovare un modo per esercitare forte pressione su Regione e Assemblea regionale, affinché facciano il proprio lavoro e il proprio dovere.
I sindaci sono i primi attori della politica siciliana. Sono i destinatari delle proteste (molte) e degli encomi (pochi). Sono cittadini che mettono la faccia e quindi caricati di grossa responsabilità. Ecco perché hanno il dovere (e devono trovare la forza) affinché la Regione si metta a funzionare in modo ordinario, come non fa da vent’anni, dilapidando risorse a destra e a manca, per accontentare famelici clienti e mantenere quella cultura del favore che ha rovinato la Sicilia.
Dal 1° gennaio 2015, nel quadro dell’armonizzazione contabile, i Comuni dovranno formulare i bilanci secondo i principi di cassa e competenza. Chi tardasse, sarà penalizzato.
Viva i bravi sindaci. Al rogo gli altri.