PALERMO – Va finalmente a delinearsi il complicato rompicapo delle nomine ai vertici delle aziende ospedaliere siciliane. Nei giorni scorsi infatti l’assessore alla Sanità Lucia Borsellino e il presidente Rosario Crocetta hanno annunciato di aver scelto ufficialmente i quattro nuovi manager che andranno a sostituire i rispettivi commissari straordinari delle aziende sprovviste di un direttore generale incaricato.
Ma perché il tortuoso percorso possa dirsi finalmente e realmente completato, occorre ancora il pronunciamento della Commissione Affari Istituzionali dell’Ars che deciderà se i nominativi scelti dalla Giunta saranno in conformità con i requisiti richiesti. Se ciò avverrà, il governo regionale emanerà poi una delibera che decreterà il loro effettivo insediamento.
In realtà i nomi sono cinque e non quattro, perché a sorpresa Ida Grossi, attuale manager all’Asp di Caltanissetta dove si è insediata soltanto il luglio scorso, è stata scelta come nuovo direttore generale dell’Asp di Catania, in sostituzione del commissario straordinario Rosalia Murè (anch’ella insediatasi a luglio). Originaria di Voghera, la nomina della Grossi, che prima di prendere incarico nel Nisseno lavorava come dirigente all’Asl 3 di Genova, non può essere solo un premio al lavoro svolto in appena tre mesi, ma sicuramente va inquadrata come scelta di rottura verso il passato, data la sua provenienza fuori dai confini dell’Isola. Si ricorderà inoltre che l’incarico all’Asp di Catania era stato inizialmente assegnato a Mario Zappia, nomina poi ritirata per la mancanza dei requisiti di quest’ultimo.
Il posto della Grossi a Caltanissetta verrà preso da Carmelo Iacono, proveniente dall’Asp di Ragusa dove era direttore dell’unità di oncologia a partire dal 2008. Una scelta, a sentire quanto dichiarato dalla Borsellino, dovuta anche a studiare le problematiche causate alla salute dal petrolchimico di Gela e dal Muos di Niscemi.
Nessuna sorpresa invece al Policlinico di Catania, dove è stato incaricato come dg Giampiero Bonaccorsi, già direttore amministrativo della struttura, nonché direttore generale facente funzioni a seguito delle dimissioni dell’ex commissario straordinario Antonio Lazzara, presentate lo scorso agosto. Bonaccorsi di fatto riempie la casella lasciata vacante da Salvatore Paolo Cantaro, inizialmente nominato e tenuto a lungo in sospeso per via della presunta incompatibilità con il decreto Renzi-Madia di riforma della Pa che vieta l’assegnazione di incarichi a manager già in pensione. Cantaro, la cui nomina è stata definitivamente cassata dopo il parere dell’Avvocatura dello Stato, nel frattempo è rimasto in sella come commissario straordinario all’Azienda Ospedaliera “Cannizzaro” di Catania, dove sarebbe dovuto subentrargli come manager Angelo Pellicanò, prima dello stop deciso per via dell’incompatibilità decretata dal suddetto decreto (anch’egli è infatti in quiescenza).
Al “Cannizzaro” così è stato scelto Francesco Garufi, altra nomina dai contorni piuttosto sorprendenti, visto che proviene direttamente dall’assessorato regionale alla Salute del Piemonte, dove ricopriva l’incarico di direttore sanitario dell’Asl del Verbano.
All’Asp di Enna infine va un’altra donna, Giovanna Fidelio, che sostituirà il commissario Giuseppe Termine, inizialmente confermato per via dell’inconferibilità di Calogero Muscarnera, nominato in un primo momento. La Fidelio dal 2010 ricopre l’incarico di direttore del servizio assistenza sanitaria di base e specialistica all’Asp di Catania.