Palermo – Il Massimo secondo Giambrone, meno spese e maggiore qualità

PALERMO – Dopo la stagione commissariale il Teatro Massimo è pronto a voltare pagina con la guida del nuovo sovrintendente della Fondazione, Francesco Giambrone, ex assessore comunale alla Cultura. Non è atteso da un compito facile, anche se dopo anni di crisi e indebitamenti, l’ex commissario Fabio Carapezza Guttuso ha ridotto il passivo a 3,4 milioni di euro stando al bilancio consuntivo del 2012.
Nei giorni scorsi un’assemblea sindacale di circa 200 dipendenti ha approvato con un solo voto contrario e 14 astensioni l’accordo sul Piano triennale di risanamento 2014/2016 che prevede il taglio di 24 unità del personale (a fronte del 50% di licenziamenti adombrati fino a pochi mesi fa), la riduzione di cachet e collaborazioni esterne, la revisione e una serie di tagli nel sistema di marketing e forniture, l’internalizzazione dei servizi per evitare costosi affidamenti esterni e la riorganizzazione di alcuni settori con l’introduzione del meccanismo della polifunzionalità dei dipendenti tecnici e amministrativi.
“È un Piano – ha detto il segretario della Slc Cgil, Maurizio Rosso – che crea le condizioni per accedere al rilancio e allo sviluppo del Massimo. Adesso si dovrà procedere con la valorizzazione di tutte le risorse umane e dei talenti del Teatro, attraverso un uso totale che veda raddoppiate le produzioni estive e invernali e il ricorso al principio della polivalenza”.
“Ai lavoratori – è scritto in una nota del sindacato – verranno rimodulate, secondo nuovi presupposti, le indennità di rendimento e quella relativa all’attività promozionale ed entrambe saranno ridotte nella misura del 20%. Sarà soppressa l’indennità ‘strumenti speciali’ e il premio di produzione sarà riconosciuto esclusivamente nella misura prevista dal contratto nazionale di lavoro sottoscritto il 25 marzo scorso”.
Nel complesso, la decurtazione dei salari ammonta a circa il 5%. Il Piano sarà sottoposto al ministero dei Beni e delle Attività culturali e, per la parte negoziale, alla Corte dei Conti. I suoi principi, ossia revisione della spesa e crescita della produzione artistica, si sposano bene con la linea dettata dal nuovo sovrintendente, che mira al rilancio del Teatro nello scenario culturale e turistico internazionale.
Al momento della nomina di Giambrone il Massimo riempiva soltanto il 64% dei posti in sala per le opere liriche, il 62% per i balletti e il 34% per i concerti di musica classica. L’obiettivo è aumentare lo sbigliettamento per almeno il 30% nei tre settori e il primo passo è stata la scelta del nuovo direttore artistico e, per la prima volta dopo anni, di un direttore musicale. Il primo corrisponde al nome di Oscar Pizzo, pianista e curatore di rassegne internazionali, direttore della stagione “Contemporanea” per l’Auditorium Parco della musica di Roma, collaboratore presso il Petruzzelli di Bari e l’Ambasciata di Francia di cui dal 2010 è consigliere musicale. Per il direttore musicale si punta su Gabriele Ferro, artista di caratura mondiale che vanta esperienze in Francia, Germania, Olanda, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e, in Italia, a Napoli, Venezia, Milano e Firenze. Ferro è già stato a Palermo, dal 2001 al 2006, come direttore ospite.
Quanto alla filiera turistica, Giambrone ha subito stretto un accordo col tour operator Tour plus Sicilia, azienda leader nel settore del turismo incoming e ricreativo nell’Isola. “È fondamentale – ha commentato l’ex assessore – incrementare il numero di turisti che possono scegliere se visitare il Massimo come un monumento o arricchire il proprio soggiorno con un’opera lirica, un concerto o un balletto attraverso pacchetti combinati e specifici con le agenzie di viaggio”.
Una boccata d’ossigeno per le casse della Fondazione, intanto, arriva da Regione e Comune. L’ultima manovra finanziaria regionale ha portato in dote 8 milioni, mentre il sindaco Leoluca Orlando, presentando lo schema di bilancio di previsione 2014, ha assicurato che “la giunta ha confermato gli impegni per il Teatro Biondo e il Teatro Massimo e previsto una somma per la Fondazione che gestirà i Cantieri culturali della Zisa”.