Ars, regolamento blocca i lavori di Sala d’Ercole

PALERMO – Seduta lampo ieri mattina all’Ars, dove è tutto fermo dopo lo stop a sorpresa deciso martedì pomeriggio dalla capigruppo che con il sì dei due terzi dei componenti ha sospeso i lavori a Sala d’Ercole, facendo slittare a martedì prossimo l’elezione del vicepresidente e la mozione di censura all’assessore alla Formazione Nelli Scilabra. Sospensione motivata dalla necessità che la Corte d’Appello di Palermo e successivamente la commissione Verifica dei poteri dell’Ars, si pronuncino sull’elezione del deputato Mpa Pippo Gennuso e sulla regolarità del suo seggio nelle suppletive in alcuni seggi della provincia di Siracusa.
Una situazione di stallo che ha mandato su tutte le furie le opposizioni che, al termine della seduta presieduta dal vicepresidente Antonio Venturino, durata appena sedici minuti in un Aula praticamente deserta, hanno preso la parola per contestare l’ordine dei lavori stabilito dalla capigruppo. Fino a martedì prossimo, infatti, potranno operare solo le commissioni, che proseguiranno nell’esame dei disegni di legge. Prima di allora, tuttavia, non si potrà lavorare ad alcun testo, e nemmeno si tratteranno i disegni di legge pronti per il voto finale, come quello sull’impignorabilità della prima casa. Al termine della seduta è seguito un vivace dibattito tra i pochi deputati presenti. “L’Aula del parlamento siciliano non lavora dal 31 luglio – ha sottolineato Bernadette Grasso Forza Italia – da quando è stata approvata la Finanziaria. La Sicilia ha bisogno di risposte, è a rischio default e vicina al commissariamento e noi perdiamo tempo con norme regolamentari?”
Secondo il capogruppo di Grande sud-Pid Totò Cordaro: “La tecnica di galleggiamento del governo che ha portato i capigruppo di maggioranza a votare il rinvio della seduta che prevedeva mozione e’ inaccettabile” mentre per il capogruppo del Ncd Nino D’Asero “il momento di confusione politica e questo scontro permanente tra Crocetta e il Pd e hanno fatto si che i gruppi hanno preso tempo ‘per tirare a campare’ ma cosi crepiamo tutti. Non devono esserci alibi – ha concluso – ci sono troppe emergenze da affrontare e bisogna trovare il modo per proseguire e dare risposte ai siciliani”.
Dello stesso avviso il deputato Vincenzo Vinciullo (Ncd): “La casa non brucia, ormai è devastata, resta solo il fumo. L’Aula – ha proseguito – non può fermarsi ancora con un preteso cosi stupido e chiedo di riconvocare i capigruppo e di permettere all’Aula di lavorare. Provo disgusto per la decisione assunta dai capigruppo, non so a che cosa si siano piegati, ma l’Aula può continuare, anche l’avvocatura dello Stato ce lo dice". Secondo alcuni, infatti, il plenum dell’Aula si mantiene fino a quando il deputato Gennuso non verrà proclamato, infatti fino ad allora resta in carica il deputato Pippo Gianni (Misto).