“Professionalità formate e inutilizzate”

PALERMO – Un patrimonio di risorse umane già formato eppure inutilizzato. Si trova anche questo tra i grandi sprechi di Sicilia: 500 unità, tra tecnici delle Pubbliche amministrazioni (assessorati regionali, Province, Comuni, ecc.) e liberi professionisti, formati dall’Ance in tre edizioni del corso gratuito di Europrogettazione, da organizzare per una più rapida gestione dei finanziamenti europei che invece si perdono tra i mille rivoli della macchina burocratica regionale.
I costruttori isolani sono i più coscienti della crisi che ha aggredito la spina dorsale della nostra economia. Proprio il blocco di centinaia di milioni di euro è una ulteriore mannaia che pende lungo il cammino della ripresa del settore edilizio, che continua a far registrare numeri da collasso.
“Si tratta solo di fare lavorare queste professionalità nelle migliori condizioni per ottenere il massimo possibile di finanziamenti europei, – si legge in una nota dell’Ance – con la convinzione che la prossima programmazione 2014-2020 sarà l’ultima occasione per provare ad avviare lo sviluppo dell’Isola”. L’appello è chiaro: abbiamo formato queste professionalità, adesso “date loro mezzi, attrezzature e personale per non fare disperdere questo patrimonio intellettuale e non sprecare quest’opportunità”.
E non finisce qui. L’associazione regionale dei costruttori ha, infatti, inaugurato la nuova edizione del corso gratuito in “Europrogettazione e Finanziamenti diretti”, questa volta in videoconferenza da Bruxelles con 60 punti di ascolto sparsi in tutta la Sicilia e 110 tecnici collegati per seguire le spiegazioni di Giulio Guarracino, responsabile Ance Bruxelles, e del suo staff di esperti. Il corso si concluderà il 4 e 5 novembre ad Enna, ed è prevista la partecipazione di altri 200 professionisti.
“Non è il caso – hanno scritto dall’associazione – di vanificare questo sforzo che l’Ance Sicilia sostiene per colmare il gap di conoscenze che finora ha reso poco produttivi i rapporti fra la Sicilia e Bruxelles riguardo alla dotazione di infrastrutture del nostro territorio”.
A questo punto la Regione non può tirarsi indietro. Ci sono qualità professionali per saltare su quello che potrebbe essere l’ultimo treno dei programmi Horizon 2020 e altri ancora. “La collaborazione pubblico-privato – ha concluso l’Ance Sicilia – non deve essere vista come una debolezza, ma come un punto di forza per realizzare fatti concreti a servizio della collettività. La logica della sinergia deve prendere il posto di quella delle divisioni”.