Arriva in Sicilia Asset, il nuovo autovelox che registra 4 infrazioni

CATANIA – Sembrerebbe aver già fatto il suo esordio a Catania tra lo stupore degli automobilisti il nuovo autovelox ribattezzato Asset, strumento capace di rilevare in un colpo solo regolarità dell’assicurazione, del bollo, distanza di sicurezza e allacciamento della cintura. Seppur in fase di sperimentazione il rilevatore ha già fatto prova su strada inserito su un rimorchiatore specifico.
I creatori finlandesi lo hanno immaginato come strumento a sostegno della Polizia stradale. Come evidenziato dai collaudatori, la tendenza già presente negli automobilisti di rallentare alla vista dell’autovelox agevolerà questo strumento nella verifica delle regolarità richieste a chi si mette in viaggio. L’autovelox non è statico ma inserito sopra una vettura che lo rende mobile. Asset agisce attraverso una camera in 3D che rileva il numero di targa al passaggio della macchina, individua i dati e li trasferiti ad un database che risale alle condizioni del veicolo. I dati vengono poi trasmessi alla Polizia Stradale che procederà in caso di infrazione a comminare e inviare la contestazione. Se non vengono individuate infrazioni i dati vengono immediatamente cancellati dal database, se invece l’automobilista non è in regola vengono cancellati entro un mese dalla rilevazione.
Come i restanti autovelox attivi su strada Asset funziona scattando fotografie, che in questo caso diventeranno multiple vista la possibilità dell’autovelox di seguire le auto su strada, a questo procedimento viene associato anche uno di geolocalizzazione del mezzo.
Asset è acronimo di Advanced safety and driver support for essential road transport e nel 2010 quando fu sperimentato in Finlandia dal VTT Technical Research Centre era già considerato l’autovelox del futuro.
La sua capacità di “multare in 3D” e rendere l’automobilista “forzatamente virtuoso” lo ha reso velocemente popolare, anche tra lo scetticismo delle associazioni dei consumatori, come la Codacons, che già nel 2012 contestavano la funzione dell’autovelox come rilevatore di velocità, invocando piuttosto il bisogno di garantire il rispetto della distanza della sicurezza nelle strade, dove si alternano veri automobilisti virtuosi e guidatori decisamente indisciplinati.
La sua diffusione a livello europeo era prevista per l’anno 2013. Questo strumento arriva dunque in Sicilia con un anno di ritardo, un ritardo però già riconosciuto come fisiologico per via dell’alto costo dello strumento: circa 60 mila euro.