Quei fondi inesistenti per il Ponte sullo Stretto

È frutto di un equivoco l’annunciato stanziamento da 1,3 miliardi per la società dello Stretto contenuto nell’allegato Infrastrutture dell’aggiornamento della Legge di Stabilità 2014. La denuncia, che era partita da un esponente di Sel e poi ripresa dalla stampa nazionale, aveva innescato una corsa alla dichiarazione più aggressiva di ambientalisti e politici. Poi la nota del ministero ha spento il fuoco della polemica.
 
Alla base dell’incomprensione un’errata lettura della tabella che ha indotto il partito di Vendola a presentare una interrogazione diretta al ministro Lupi. "Si tratta – si legge nella nota del Ministero – della tabella Revoche e reimpieghi, pubblicata sul sito del Cipe per obbligo di legge sin dal gennaio scorso e riportata all’inizio dell’Allegato Infrastrutture.
 
Il Decreto legge 23 dicembre 2013, n. 145 (convertito dalla legge n. 9 del 21 febbraio 2014) stabilisce, all’art. 13, comma 1/bis, che venga pubblicata un’anagrafe dei provvedimenti aventi forza di legge con i quali siano state revocate le assegnazioni disposte con delibere Cipe per la realizzazione di interventi infrastrutturali". L’equivoco sta proprio nel termine ‘reimpieghi’ che non indica lo stanziamento di risorse a un’opera, ma "l’indicazione storica di risorse revocate e non utilizzate né utilizzabili".
 
Del resto, "a riprova che per il Ponte sullo Stretto di Messina non sono state assegnate risorse basta consultare la Tabella 2 dell’Allegato Infrastrutture ‘Stato dell’arte e degli avanzamenti del programma infrastrutture strategiche" dove alla voce ‘Ponte Stretto Messina’ (pagina 70) non risultano stanziamenti".