La Cisl Sicilia apre alla riforma Russo

PALERMO – Ancor prima che entrasse in vigore, il 30 settembre scorso, era già scoppiata la “bomba Mazzarino”, il caso del giovane morto per le conseguenze di un incidente stradale in provincia di Caltanissetta. Palriamo, ovviamente, della riforma del settore sanitario regionale, sostenuta da molti, osteggiata da altri.
A due settimane dalla data di attuazione della legge di riordino, la Cisl Funzione Pubblica di Palermo ha voluto compiere  una prima riflessione su questo tema così rilevante per la nostra Isola, in occasione del convegno “La riforma del servizio sanitario regionale tra progettualità e necessità” svoltosi ieri nell’Hotel delle Palme, alla presenza tra gli altri di manager e dirigenti sindacali.
Nel corso del convegno è stato analizzato il processo di riorganizzazione della Sanità , che, tra l’altro, ha determinato un duro confronto all’interno della maggioranza che sostiene il governo della Regione Siciliana, fra una parte Pdl e l’intero Udc da un lato, Mpa dall’altro. Il riordino del comparto medico -scientifico siciliano ha rimesso in sesto le casse della Regione, evitando il commissariamento parte dello Stato,  e al contempo ha riorganizzato funzionalmente le strutture sanitarie e della loro gestione.
Passata in rassegna la riforma sanitaria, i lavoro sono proseguiti con gli interventi del sindacato. Ed è emersa la posizione nel merito della Cisl Sicilia.
“La Cisl – ha detto il segretario Cisl Fp di Palermo Gigi Caracausi – ha appoggiato la riforma ma chiede uno sforzo perché non rimanga solo sulla carta . I tagli ci sono e ci saranno, ma una cosa è evitare gli sprechi un’altra è intaccare servizi essenziali.”.
La Cisl plaude allo spirito della riforma Russo, fermo restando che s’impegnerà affinché i tagli di settore non comportino un aumento della disoccupazione nel comparto sanitario.
“Il ruolo del sindacato sarà quello di vigilare affinché nell’attuazione della riforma il costo da parte degli utenti e delle cittadinanze non sia alto. E non si debba pagare anche in termini di perdita della capacità occupazionale”.
Preoccupazioni legittime ma di cui sembra tener conto la riforma, secondo il dirigente generale dell’assessorato alla Famiglia e alle politiche sociali Maurizio Guizzardi.
 
“I punti cardine della nostra legge sono legati alla riconversione del sistema dei servizi territoriali eliminando inutili doppioni, le strutture sanitarie con la creazione di reparti funzionali che si dirigano verso vere e proprie eccellenze. E inoltre migliorare l’uso delle risorse anche utilizzando opportunamente l’intervento del settore privato”.Ma come garantire, soprattutto in questa fase di transizione, una copertura adeguata del territorio?
“Certo, esiste un problema legato indubbiamente all’efficienza dei collegamenti e del sistema viario – ha ammesso Guzzardi- ma a questo ovvieremo anche grazie a una migliore riorganizzazione del servizio del 118 e dell’elisoccorso. Il ruolo dell’ospedale di provincia è quello di garantire servizi e di conseguenza livelli di sicurezza adeguati. Ed è con questo intento che si attuerà il trasferimento delle realtà ospedaliere di secondo e terzo livello.”.Un percorso impegnativo ma imprescindibile e soprattutto urgente, secondo il sindacato.
 


Il sindacato, potenziare la rete con appositi protocolli d’intesa
 
PALERMO – La Cisl fornisce al governo regionale la sua “ricetta”: innanzitutto certezze sui tempi di attuazione della riforma. Ecco ne l merito le richieste: linee guida per la formulazione degli atti aziendali di competenza dei direttori generali, e consequenziale individuazione degli obiettivi sanitari da raggiungere in ogni realtà territoriale; potenziamento e razionalizzazione dei servizi di Medicina di base, dei poliambulatori, dei laboratori di analisi e di diagnostica; individuazione dei poli di eccellenza; integrazione della rete pubblico-privato con specifici protocolli d’intesa; diffusione capillare del Sistema Informativo Regionale per la raccolta di dati epidemiologici e per una politica della prevenzione. E la Cisl scende anche nel dettaglio, indicando precise esigenze del territorio. Per quel che riguarda la Provincia di Palermo, l’istituzione dello sportello unico socio-sanitario, l’immediata attivazione della residenza sanitaria assistita di Piana degli Albanesi e la creazione di un Hospice presso il presidio Pisani.