Catania – Non si può far finta di niente, in città è emergenza sicurezza

CATANIA – Lavorare tutti per riportare la movida ai fasti di un tempo. Queste le intenzioni del sindaco di Catania, Enzo Bianco, di fronte all’escalation di episodi di violenza che stanno caratterizzando le notti al centro storico. L’accoltellamento tra due giovani nordafricani, avvenuta martedì sera di fronte a una folla attonita, in questo senso, ha rappresentato la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando l’amministrazione a stabilire di coinvolgere il Prefetto affinché convochi il Comitato per l’Ordine e la sicurezza focalizzato sul centro storico e sulla gestione della sicurezza. Una posizione condivisa anche dai consiglieri comunali: da una parte Agatino Lanzafame ed Elisa Vanin, e dall’altra Carmelo Coppolino, che hanno scritto al Prefetto per chiedere di concentrare le risorse per rendere sicuro il centro.
“Chiederò al Prefetto di convocare il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per discutere dei fatti criminali registrati negli ultimi giorni nel centro storico in particolare nelle ore notturne” – ha affermato Bianco. “Occorre muoversi tempestivamente – ha proseguito – perché la sicurezza è la precondizione per lo sviluppo delle attività commerciali ma è anche garanzia di serenità per i residenti”.
Secondo il primo cittadino, però, la battaglia per ripristinare regole e decoro non piò essere legata solo all’aspetto repressivo, ma deve necessariamente procedere in parallelo con una presa di coscienza civica.
“La Movida deve tornare a essere un fiore all’occhiello di Catania – ha evidenziato – e stiamo lavorando per questo, sotto il profilo, oltre che della sicurezza e dell’ordine, anche culturale. Una battaglia che deve essere di tutti i Catanesi onesti”.
Come evidenziano anche i rappresentanti del circolo Pd Centro storico e, in particolare, il segretario Adele Palazzo. “I continui episodi di violenza per le vie della nostra città – ha detto la Palazzo – rappresenta un fenomeno di forte e ormai dirompente disagio umano e sociale, un malessere che ha toccato punte estreme e da non sottovalutare. Non meno, però – continua – gravi sono le forme di bullismo di giovanissimi e le risse per strada, che testimoniano la perdita di ogni senso civico e di appartenenza a una comunità che si dà delle regole e le rispetta”. 
Programmazione e investimenti sulla formazione di una cultura civica, secondo la Palazzo, le strade da percorrere in parallelo a quella della repressione. “Ecco perché sollecitiamo l’amministrazione ad avviare un percorso in tal senso – ha concluso -e che le istituzioni tutte si attivino per dare un forte segnale di legalità”.