Messina – Rifiuti tra ritardi e irregolarità. Necessari accorgimenti a Pace

Messina – “L’esercizio delle attività di gestione dei rifiuti svolte nella piattaforma di Torrente Pace continua ad essere eseguito in difformità ai principi dell’art. 178 del D.lgs n. 152/06, con potenziale pericolo per la salute dell’uomo e con pregiudizio all’ambiente (aria-acqua-suolo) e non appaiono rispettate le condizioni minime di sicurezza necessarie allo svolgimento delle suddette attività”. Non poteva essere più esplicito l’ennesimo richiamo dei funzionari di Asp, Arpa e Provincia dopo il sopralluogo a sorpresa nell’area di stoccaggio rifiuti di Pace avvenuto nel mese di ottobre. I lavori concordati con Palazzo Zanca a settembre per la messa in sicurezza della piattaforma, evidentemente, non sono stati realizzati o lo sono stati solo parzialmente. E così gli esperti hanno nuovamente bocciato l’azione della Giunta, scrivendo una dura relazione e inviandola al sindaco Renato Accorinti ma anche all’Autorità giudiziaria.
Tra i “problemi” segnalati dai funzionari Asp, Arpa e provinciali, la presenza di un congruo cumulo di rifiuti sopra la griglia di chiusura della vasca destinata al percolato, la mancata manutenzione sul nastro trasportatore, ancora guasto e non funzionante, la presenza di cassoni fuori dall’area ma soprattutto il problema già segnalato ad ogni sopralluogo effettuato finora, cioè la mancata realizzazione di alcune opere, come il completamento della rete di recinzione, la tettoia per la zona dedicata al deposito preliminare dei rifiuti, la regimentazione idraulica delle acque meteoriche.
A fare da eco alla relazione degli esperti, un’interrogazione consiliare a firma di Giovanna Crifò, Pierluigi Parisi e Giuseppe Trischitta, di Forza Italia, richiedente in sostanza l’interruzione del servizio di stoccaggio temporaneo. La Giunta, però, non risponde e va avanti promettendo tempi rapidi nella realizzazione degli accorgimenti richiesti. Intanto, però, il pericolo permane.
Da una discarica all’altra, passiamo a Portella Arena. Il Dipartimento Acque e Rifiuti della Regione ha firmato un decreto di finanziamento da 1,38 mln di euro per la bonifica e la messa in sicurezza dell’area, che oggi viene gestita con il costoso trattamento cosiddetto “post mortem”. Il progetto risaliva addirittura al 2004 ma era stato del tutto dimenticato. A tirarlo fuori e ad aiutare la Regione a reperire i fondi ci ha pensato l’assessore comunale Daniele Ialacqua, che nel lungo termine vorrebbe destinare l’area ad un grande parco. Intanto, però, occorre bonificare.