Dai pochi indici descritti si evince che Pil e disoccupazione condannano il presidente della Regione, il quale ha sprecato un anno in vuote parole senza mettere in atto programmi efficaci per migliorare i quattro parametri elencati. Potrete trovare spiegazioni e dettagli nell’inchiesta pubblicata all’interno.
Del peggio c’è il peggiore. Secondo l’Istat i disoccupati nel 2014 sono ulteriormente aumentati di 27 mila unità, passando a 379 mila e portando il tasso di disoccupazione totale al 22,50 per cento. Il Pil è retrocesso ancora, anche se non abbiamo il dato definitivo, ma possiamo affermare che nel periodo di crisi 2008/13 è retrocesso di 14 punti, contro la media nazionale che è andata indietro di 8 punti.
La forbice si è allargata, la Sicilia non solo non recupera, ma perde terreno, indietreggia seminando disperazione nella società, la quale non vede come fare per riprendere la strada dello sviluppo e dell’occupazione.
In questo marasma, le entrate tributarie della Regione diminuiscono, i trasferimenti dallo Stato diminuiscono, i crediti inesigibili (avanzo di amministrazione) aumentano.
Il presidente della Regione (per questa analisi non ci interessa la persona fisica) è stato invitato numerose volte in diversi talk show televisivi nazionali. Non ci ha rappresentato bene. Senza farlo apposta, ha consentito a conduttori di varia estrazione di sbeffeggiare la Sicilia, perché non ha saputo mettere in evidenza una condotta luminosa e chiara, un tragitto inequivocabile per ribaltare la situazione comatosa quando egli si è insediato, col risultato evidenziato dagli indici prima illustrati.
Non è un presidente di cui possiamo andare orgogliosi come vorremmo, anche perché eletto da appena il 15 per cento degli aventi diritto al voto. Ecco una legge elettorale che andrebbe rapidamente modificata, sostituendola con un’altra analoga a quella dei sindaci, che funziona molto bene.
A parte la cattiva figura che il presidente ha fatto fare a tutti i siciliani, vi è la questione di sostanza più volte evidenziata: non ha compiuto nessuna azione per fare aumentare il Pil nel 2014, fare diminuire i disoccupati, fare diminuire la disoccupazione giovanile e fare aumentare il tasso infrastrutturale totale.
Un bel risultato, non c’è che dire: avanti così e la Sicilia cadrà nel baratro!