Rischio naturale, il governo nazionale stanzia nove miliardi fino al 2020

PALERMO – Nove miliardi in sette anni per evitare di pagare danni da 2,5 miliardi all’anno.
 Sono questi i numeri, decisamente convenienti per i conti dello Stato, diffusi nei giorni scorsi a Palazzo Chigi nell’ambito della presentazione del primo stralcio del piano nazionale 2014-2020 che prevede  oltre un miliardo per 69 interventi per la sicurezza nelle città e nelle dieci città metropolitane e in altri comuni delle regioni a statuto speciale. Coinvolta anche Messina.
Il governo stanzierà complessivamente 700 milioni di euro per i cantieri già pronti tra quanto previsto nello Sblocca Italia (110 milioni di euro) e fondi coesione e fondi europei. Poco meno di 300 milioni di euro arriveranno per la progettazione delle opere urgenti.
Prossima scadenza il 4 dicembre, data di consegna, da parte delle Regioni a Palazzo Chigi, degli elenchi di opere e interventi con una scala di priorità definita dal livello di pericolosità e validata dalle Autorità di bacino e dalla Protezione Civile.
Per l’intero territorio nazionale è previsto nel periodo 2014-2020 un investimento di 9 miliardi: 5 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione, 2 miliardi di cofinanziamento delle regionali e con fondi europei, e altri 2 miliardi sbloccati dalla struttura di missione dai fondi assegnati e non spesi negli ultimi 15 anni.
Le città in prima linea in questa fase iniziale del piano governativo per ridurre i danni derivati dal rischio idrogeologico sono Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari, Firenze, Bologna, Genova, Reggio Calabria, Cagliari, Messina, Palermo e Catania.
Il governo utilizzerà una corsia preferenziale che prevede un anticipo di finanziamento del piano nazionale, chiesto alla Bei e sostenuto dalla garanzia dei 110 milioni presenti nel Dl Sblocca Italia.
“Sono 69 i primi interventi già cantierabili per 1.063,65 milioni, – si legge in una nota del governo – individuati dalle Regioni con il supporto tecnico e scientifico delle Autorità di bacino, sulla base delle mappe di rischio di Ispra e Cnr. Riguardano opere decisive, alcune in ritardo di anni come quelle per Genova, Milano, Firenze, Napoli”.
Nell’elenco delle azioni immediati la struttura di missione di Palazzo Chigi ha elencato 4  interventi già individuati nella città di Messina “per la riduzione del rischio idrogeologico” ed è previsto il finanziamento per l’intero valore di “16.66 milioni di euro”. L’apertura dei cantieri è prevista per gennaio 2015 e la fine lavori a giugno 2016.
“Abbiamo finalmente, e per la prima volta dopo decenni, un piano chiaro di prevenzione – ha detto il coordinatore della struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura, Erasmo D’Angelis – e il nostro obiettivo è quello di vedere al più presto cantieri aperti nelle maggiori città italiane”.
Lo stato di avanzamento dei cantieri è visionabile sito italiasicura.governo.it. Priorità precise per il governo. “Il primo dovere che abbiamo è usare bene i fondi a disposizione e la Struttura di missione ha già operato in questo senso – ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, aprendo la conferenza stampa di presentazione –, e presenteremo la programmazione del piano nazionale in Europa”.
Sul patto di stabilità, ha aggiunto Delrio, “nella legge di stabilità è previsto per i Comuni l’abbattimento del 70% e la priorità verrà data a edilizia scolastica e dissesto idrogeologico”.