Biglietti spariti, la replica dell’Ast: “A Catania punti vendita in aumento”

CATANIA – In seguito alla pubblicazione, su questo giornale, dell’articolo "Lo strano caso della sparizione dei biglietti Ast a Catania" del 19 novembre scorso, Giovanni Amico (direttore generale f.f. di Ast Spa) e Giuseppe Carollo (direttore della Sede di Catania di Ast Spa) esercitano il diritto di replica puntualizzando alcune “inesattezze” rilevate nell’intervista rilasciata dalla signorina Cristina Finocchiaro, titolare della ditta Seven.
 
Riportiamo, di seguito, il testo (ridotto in alcune parti per consentirne la pubblicazione entro gli spazi concessi alla ditta Seven) della comunicazione pervenuta alla nostra redazione iniziando dalle premesse di ordine generale:
“La vendita dei biglietti Ast per i servizi di trasporto afferenti alla Provincia di Catania, consta di 3 canali: vendita diretta a bordo da parte degli autisti che effettuano il servizio e che sono dotati di apposite emettitrici elettroniche […]; vendita indiretta tramite apposite emettitrici installate presso le sedi degli esercizi commerciali convenzionati e ubicati nei punti chiave di Catania e dell’hinterland attraversati dal servizio di trasporto effettuato dall’Ast; vendita dei biglietti urbani nei Comuni dove l’Ast espleta il servizio  urbano (Caltagirone, Acireale, Paternò, Lentini e Carlentini) e dei biglietti di tipo chilometrico detti anche a ‘taglio fisso’. Tale forma viene utilizzala sui servizi suburbani a breve raggio fino a 25 chilometri di percorso sulle tratte del cosiddetto Bosco Etneo [citazione delle autolinee]”.
I due direttori entrano, poi, nel merito della lunga storia che, per anni, ha legato la Seven all’Ast: “Per l’attività di vendita dell’ultima tipologia di biglietti, fino al 30.06.2014, l’Azienda si è avvalsa di un solo distributore, la ditta Seven Sicilia di Finocchiaro Cristina, alla quale, in virtù di una gara bandita in precedenza e scaduta in tale data, l’Ast vendeva tutti i biglietti di tale tipologia, riconoscendo una provvigione. La predetta ditta si occupava quindi di rivendere tali biglietti ai vari esercizi commerciali interessati sia di Catania che dei paesi limitrofi. Dal 1.07.2014 al 20.10.2014 tale ditta, pur essendo scaduta la gara e non essendovi più una esclusività, ha sostanzialmente continuato ad essere l’unica ad acquistare questa tipologia di biglietti. Dal novembre 2014 l’Ast ha iniziato una gestione diretta della vendita di tali biglietti agli esercizi commerciali interessati”.
Seguono le precisazioni sull’intervista: “I punti vendita convenzionati, dal 3 novembre ad oggi, sono circa 150, distribuiti nel Comune di Catania e nell’hinterland e, tale numero è oggetto di crescita giornaliera; il fatturato relativo a queste due settimane, pur essendo la nuova procedura in fase di avviamento, ha già raggiunto e superato il fatturalo medio mensile del precedente distributore, determinando, peraltro, un consistente risparmio sulle provvigioni da pagare; l’unico vincolo imposto da Ast è l’acquisto minimo di una mazzetta di biglietti da 100 unità, quindi l’investimento minimo del rivenditore è pari a 190 euro. Occorre tuttavia evidenziare che la provvigione garantita dall’Ast al singolo rivenditore è significativamente superiore a quella che lo stesso aveva in precedenza […].
I direttori sottolineano, inoltre, che “la Convenzione con la Ditta Seven […] prevedeva alcuni obblighi da parte dell’aggiudicataria e tra questi, in particolare, l’articolo 4 comma 3 recitava ‘comunicazione mensile dell’elenco dei punti vendita titoli di viaggio convenzionati approvvigionati e delle statistiche di vendita’. In virtù di questo, risulta assolutamente fuori luogo e offensiva l’affermazione che ‘il direttore, furbescamente, prima di comunicarmi la sua decisione, mi ha chiesto la lista dei clienti’. Per quanto precede, l’Azienda si riserva di intraprendere le opportune iniziative a tutela della propria immagine. […] I 3 canali di vendita garantiscono […] il reperimento del biglietto da parte del passeggero.
Relativamente alle affermazioni ‘gratuite’ sul servizio informazioni si precisa che la sede di Catania è dotala di un centralino presidiato, di una biglietteria nei pressi del capolinea di Catania, anch’essa presidiata, di apposite paline presenti al capolinea che riportano, in dettaglio, le linee e gli orari delle stesse, nonché di un sito aziendale che consente la consultazione, in tempo reale, degli orari”.
Infine, relativamente ai "20 autobus inutilizzati", si precisa che “in atto, la sede Ast di Catania espleta tutti i servizi previsti dal contratto con circa 80 mezzi circolanti e che, per un addetto ai lavori, in considerazione della vetustà dell’autoparco, un fermo del 20% dei mezzi, peraltro in costante riduzione, rientra abbondantemente nei parametri standards del settore. Infine, si segnala che non è mai pervenuta in Azienda alcuna comunicazione e/o richiesta di chiarimento inoltrata da codesto quotidiano”.
Senza entrare nel merito della diatriba tra Ast e Seven, i direttori che ci hanno scritto ci consentano almeno due battute sull’ultima affermazione: sul sito dell’Ast, alla voce “contatti” troviamo una sola mail: info@astsicilia.it e nessuna traccia degli indirizzi e-mail di riferimento dei direttori (di cui apprendiamo l’esistenza solo al margine della comunicazione inviata alla nostra redazione). Al citato indirizzo abbiamo inoltrato le nostre domande, senza risultato. Per ben dieci giorni, abbiamo provato, mattina, pomeriggio e sera, a contattare i numeri di telefono presenti nella lista contatti. Dopo svariati tentativi, otteniamo risposta solo al numero 091.6208111 (presidenza e direzione generale). Risultato? La centralinista ci invita a richiamare per essere messi in contatto con l’ufficio stampa (impegnato al momento), ma le decine di chiamate nei giorni a seguire cadono nel vuoto. Siamo stati sfortunati? Non crediamo. Tuttora, molti utenti ci segnalano la stessa difficoltà nel contattare l’Ast per chiedere semplici informazioni.