Di per sé le religioni sono cosa buona, il guaio si verifica quando uomini malevoli le vogliono utilizzare a proprio uso e consumo. Quanti esponenti dell’ebraismo, dell’islamismo e della religione cristiana hanno tradito i principi etici di tutti i tempi a cui le stesse religioni si sono ispirate. Basta andare indietro; fino a re Salomone (non si sa se sia esistito), per trovare tanti principi etici, che tutti dovrebbero osservare, indipendentemente da quelli religiosi.
In nome di Allah vengono trucidate barbaramente persone innocenti, donne e bambini, in nome del Dio cristiano per oltre duecento anni la Santa Inquisizione ha ammazzato trecentomila persone e, in nome del Dio ebraico i popoli hanno fatto carneficine.
La Bibbia, vecchio e nuovo testamento, non fa differenza fra i due, ma nell’applicazione delle due religioni le differenze sono profonde e non sarà certo un giornalista che scrive brevi note a poterle evidenziare.
Quando i capi delle religioni non si comportano in modo etico, commettono reati morali più gravi degli uomini comuni perché hanno maggiore responsabilità e, soprattutto, speculano sulla ignoranza e la credulità delle persone.
Dio esiste? È il titolo di un bel libro di Hans Küng di 1096 pagine che ho avuto il piacere di leggere e che sto rileggendo. Quando ha cominciato a scriverlo, il più grande teologo cattolico vivente, insieme a Joseph Ratzinger, non aveva posto il punto interrogativo, che aggiunse alla fine. Perché? Perché è giusto che ogni persona si ponga questo interrogativo, in modo da darvi una risposta compiuta e consapevole.
Credere per fede, a mio avviso per quello che vale, è riduttivo. Spiegarsi che tutto quello che esiste non può che essere frutto di un soggetto superiore, dovrebbe convincere molti a credere che Dio esiste almeno per questa ragione. Per cui, bisognerebbe comprendere che le intermediazioni fra ogni essere vivente (cosciente e sapiente) con Dio, sono del tutto inutili, perché il Creatore ha rapporti diretti con ciascuno dei viventi.
Sperare che egli intervenga nei fatti e misfatti quotidiani degli uomini è inutile, perché nel suo progetto e nella sua realizzazione è previsto che essi decidano liberamente del proprio destino e della propria vita.