Approvata proroga dell’ecobonus per la riqualificazione edilizia

PALERMO – A livello nazionale esiste una profonda disparità della penetrazione delle politiche di incentivazione fiscale per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica. La Sicilia rientra nel gruppo delle regioni meno prolifiche a fronte di un patrimonio edilizio fatiscente e di un elevato potenziale di sfruttamento delle risorse naturali. Un grande spreco.
La Legge di stabilità 2015, approvata nei giorni scorsi alla Camera e adesso al vaglio del Senato, ha approvato fino al 31 dicembre del 2015 la proroga del classifico ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici e della detrazione del 50% per le ristrutturazioni, i mobili e gli elettrodomestici alle medesime condizioni attuali. Tra le novità sale all’8% (prima era al 4%) la ritenuta d’acconto trattenuta dalle banche sui bonifici per il pagamento degli interventi di riqualificazione energetica e di ristrutturazione, mentre si prevedono detrazione del 65% anche per le spese relativi agli impianti di riscaldamento alimentati da biomasse combustibili e per le schermature solari.
Proseguire sulla via degli incentivi è la strada migliore, e lo dicono le cifre. Tra il 1998 e il 2013 le 7,4 milioni di domande di recupero edilizio tramite incentivi fiscali (41%-36%-50%) hanno prodotto 132 miliardi di euro di importo ai quali vanno aggiunti altri 21,8 miliardi derivati da 1,8 milioni di domande per la riqualificazione energetica (55% – 65%) prodotte tra il 2007 e il 2013.
Per comprendere il peso regionale della rivoluzione verde in edilizia, bisogna confrontare i dati del rapporto Oise 2014 con l’ultimo aggiornamento dell’Enea nel rapporto annuale sull’efficienza energetica in materia di detrazioni fiscali relative al periodo 2007-2013. Nel quinquennio in esame (2008-2012) la Sicilia ha sostenuto complessivamente 259 milioni di euro di spesa per l’efficienza energetica con le detrazioni fiscali del 55%.
 
A livello ambientale c’è stato un risparmio di 107mila kWh, anche se il giudizio dell’Enea è molto duro: “in Sicilia (in cui nel solo 2012 si dichiara un risparmio energetico prodotto pari a circa 17 Gwh/anno a fronte di un valore complessivo di circa 1.260 GWh/anno) si registrano risultati pro capite in termini di risparmio energetico e CO2  non emessa in atmosfera molto al di sotto delle medie nazionali, tra i più bassi in assoluto”. Per avere un’idea delle disparità regionali basta confrontare il dato con la Lombardia: 3,9 miliardi di detrazioni con risparmio emissivo pari a 2 milioni di kWh.