Questo non è un inno a chi vede la vita in negativo, ma la evidenziazione di un certo modo di vedere la vita, un modo passivo, da parassita, da chi non vuol dare nessun contributo agli altri, ma cercare di ottenerlo gratuitamente e senza metterci nulla del proprio.
Se tutti fossero orientati al fare, al fare bene, ad ottenere risultati, metterebbero nell’angolo gli sfaccendati, quelli che sono un peso per la Comunità. Ci sono sempre stati i fattivi e i nullafacenti. La differenza sta nella conoscenza. Chi sa vale, chi più sa, più vale.
Per sapere, bisogna informarsi, ascoltare e leggere. Bisogna elaborare, valutare, dopo aver capito gli avvenimenti, le loro cause ed i loro effetti. Nessuno si dovrebbe muovere senza sapere in che direzione andare. Ognuno dovrebbe decidere prima di fare qualcosa; senza conoscenza non può essere in condizione di decidere.
La questione che prospettiamo non vale solo nel mondo delle attività economiche, ove senza efficienza ed organizzazione, oltre che senza capacità, non si ottengono risultati. Vale anche nel terzo settore, nel volontariato e nelle attività solidali, nelle quali vi sono, di solito, poche risorse che debbono essere utilizzate al massimo.
Tanti! Persone su cui non si può contare, inaffidabili, capaci di profluvi di parole e di alimentare col fiato la loro bocca.
È ovvio che tutto non si può fare nello stesso tempo. Ne consegue che le attività da svolgere devono essere programmate, stabilendo, però, per ognuna di esse, un inizio ed una fine. Insomma, va sempre steso un cronoprogramma o, se volete una tabella di marcia, per stabilire quando una certa cosa si dovrà realizzare. Questo è anche un modo rispettoso nei confronti di terzi, i quali non debbono restare in balìa di chi deve fare le cose, ma sapere quando tali cose verranno fatte.
Muoversi nella vita in modo ordinato è un’altra forma di rispetto per il prossimo. Non si può pensare di rispettare i terzi se non si rispetta sé stessi. Ne consegue che solo chi rispetta sé stesso rispetta il prossimo.
Sembra un’osservazione banale, mentre si tratta di un comportamento importante che ognuno di noi deve tenere se vuole onorare la propria vita e, perché no? Anche l’altra vita che, prima o dopo, arriverà.