Ue, Trasparency 2014. L’Italia è la più corrotta

ROMA – Per l’organizzazione internazionale Transparency International, l’Italia è il Paese in Europa con il più diffuso livello di percezione della corruzione nell’amministrazione pubblica, stabile dal 2013 al sessantanovesimo posto e a pari merito con altri sei Stati in una  classifica di 175 Nazioni. Al pari con la Romania, Brasile, Bulgaria, Grecia, Senegal e Swaziland a 43 punti, il nostro Paese ha fatto registrare il valore potenziale più basso (34 punti) risultando così fanalino di coda dei paesi del G7 e ultimo tra i membri dell’Eurozona.
Rispetto al passato, l’Italia ferma la sua rovinosa discesa verso il basso della classifica, ma su una scala da zero a 100 il nostro Paese  non raggiunge neppure la sufficienza in termini di trasparenza. Nel Cpi (Corruption perception index) 2014 l’Italia è sorpassata dalle migliori performance di Sud Africa e Kuwait (in 67esima posizione) e seguita da Montenegro e dall’isola africana di Sao Tomé (in 76esima posizione). Tra i più grandi partner europei dell’Italia fanno bene la Germania dodicesima e la Gran Bretagna quattordicesima. Meno bene la Francia, ventiseiesima e  Usa diciassettesimi.
Lo stivale è dunque sorpassato come è prevedibile da Usa e Canada, ma anche da Arabia Saudita e Turchia. L’indice di Transparency, occorre precisare, si basa però sulla percezione e  non su un registro di casi certificati e ciò significa che la classifica non necessariamente restituisce il valore reale di casi di corruzione certificati. Secondo il rapporto il livello di corruzione percepito è in aumento soprattutto nei Paesi con il più alto tasso di crescita economica come Turchia, Brasile, Russia, India e Cina.
 
Ma al centro delle critiche di Transparency International ci sono anche importanti centri finanziari che a prescindere dal paese dove risiedono giocano in ogni caso un ruolo importante nel fenomeno corruttivo. Soffermandosi al Perception Index 2014 di Transparency International è la Danimarca il paese più virtuoso, dal punto di vista della corruzione che  ha difeso il suo primo posto, seguita da Nuova Zelanda e Finlandia. In basso alla classifica, tre delle principali potenzeeconomiche mondiali, Cina, India e Russia, rispettivamente al 100esimo, 85esimo e 136esimo posto. Le nazioni più  corrotte al mondo sono invece Corea del Nord e Somalia, fanalini di coda alla 174esima posizione.
“I Paesi nella parte più bassa della classifica devono prendere misure radicali contro la corruzione a vantaggio dei propri cittadini. Mentre gli Stati ai primi posti devono assicurarsi di non esportare pratiche corruttive nei Paesi in ritardo di sviluppo”, ha spiegato il presidente di Transparency International, José Ugaz.