Autunno incerto: più fredda la ripresa economica nell’Isola

PALERMO – Nello scenario economico internazionale ed in parte anche in quello nazionale i segnali di ripresa si vanno rafforzando, qualche riserva può avanzarsi solo per via dell’imprevedibile impatto che potrebbe avere l‘ influenza h1 n1 con l’incedere dei mesi invernali.
In Sicilia il riavvio di una fase congiunturale espansiva sembra incontrare maggiori difficoltà, peraltro l’esperienza del passato non ci fornisce indicazioni incoraggianti: laddove l’uscita dalla recessione dovesse replicare le dinamiche delle precedenti crisi, ripercorrendo quanto avvenne nel  1995-96 e nel 2001-2, la regione sconterebbe una più accentuata lentezza nel riavviare la propria economia. In atto, la crisi colpisce settori portanti del tessuto produttivo regionale ed in particolare le imprese del comparto  manifatturiero e di quello dell’ edilizia; per le prime, come conferma l’indagine Isae del settembre 2009, non migliora  il livello di fiducia sulla situazione economica rispetto al trimestre precedente mentre, a fronte di un decumulo delle scorte ed ad una ancora debole ripresa degli ordini, crollano le attese sulla produzione (da un saldo di +15 ad un saldo di +9).
Ancora più marcato risulta il peggioramento della fiducia delle imprese edili che, sotto questo aspetto, registrano la situazione più critica fra tutte le regioni sud insulari; sembra, dunque, destinata a continuare anche nell’ ultima parte dell’ anno la dinamica negativa del comparto delle costruzioni, penalizzato dal momento di stasi del mercato immobiliare e dalla forte contrazione dei lavori pubblici messi a gara che, secondo l’Osservatorio dell’Ance Sicilia, sono crollati del 26% nei primi otto mesi del 2009 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Meno negativo appare l’andamento del settore terziario, dove all’ulteriore deterioramento del clima di fiducia degli imprenditori, registrato dalla citata indagine Isae, si contrappone una dinamica meno negativa dei  consumi (la fiducia dei consumatori siciliani cresce di circa 5 punti base) ed un’inaspettata tenuta del turismo siciliano che, secondo il Cescat di Assoedilizia e l’Associazione italiana amici dei Grandi Alberghi – Aiga, nel 2009 dovrebbe riuscire a mantenere il numero di presenze e arrivi sui livelli dello scorso anno; una performance positiva in uno scenario nazionale caratterizzato da un decremento complessivo pari al 2,3%.
Continuano ad andar male le esportazioni: nel primo semestre del 2009, rispetto al corrispondente periodo del 2008, la Sicilia ha fatto registrare una forte flessione – 43 % in termini monetari, contro il -24,2% della media italiana. Va evidenziato che un peso rilevante in questo crollo lo ha avuto la componente oil, infatti, per il coke e prodotti petroliferi raffinati la regione ha fatto registrare una flessione del 45,3%.