Palermo – Tasse sui rifiuti “scontate” in cambio di mazzette

PALERMO – Truffe ed episodi di corruzione, nel settore della riscossione delle tasse per i rifiuti, sarebbero stati commessi da un gruppo di impiegati dell’Ufficio tributi del Comune. È quanto emerge da un’operazione della Polizia di Stato che ha eseguito 16 ordini di custodia cautelare. I provvedimenti, quattro in carcere e 12 ai domiciliari, sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Palermo, Angela Gerardi; gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, istigazione alla corruzione, truffa e falso materiale.
 
L’operazione, denominata in codice “FinTares”, ha fatto luce su uno spaccato di corruzione all’interno dell’Ufficio Tributi del Comune, dove gli investigatori avrebbero accertato le responsabilità di un manipolo di dipendenti comunali, tra cui un funzionario. In particolare sarebbero emerse numerose irregolarità nella riscossione dei tributi legate allo smaltimento, attraverso la fraudolenta alterazione della posizione del contribuente. Per i casi finora presi in esame è stato stimato un danno per le casse del Comune di diverse centinaia di migliaia di euro.
A smascherare la cupola dei dipendenti comunali corrotti è stata una vittima che, davanti alla richiesta del funzionario comunale che gli proponeva lo sconto offrendosi di taroccare i dati del suo immobile per fargli ridurre l’importo, ha fatto denuncia. Così la polizia ha scoperto che per anni funzionari come Cesare Pagano, Antonino Borsellino, Gaspare Tantillo e l’addetto al servizio informatico, Ida Ardizzone, hanno intascato mazzette per oltre 40 mila euro. I quattro dipendenti sono stati arrestati. Ma oltre a questi, nel mirino degli investigatori sono finiti anche alcuni “beneficiari”: si tratta di commercianti e professionisti che avrebbero accettato la “proposta” dei funzionari corrotti pur di risparmiare sulla bolletta. Per loro sono stati disposti i domiciliari.
Di fronte a un simile episodio, il sindaco Leoluca Orlando ha confermato “piena collaborazione con la magistratura. È evidente che contro questi dipendenti e ogni altro cittadino che ha arrecato un danno all’amministrazione, il Comune si costituirà parte civile”.
“Quando nello Stato ci sono persone che operano in senso opposto alla legalità – ha commentato il procuratore Leonardo Agueci – si arreca un danno a tutti i cittadini: dall’operazione condotta insieme alla squadra mobile di Palermo è emerso che soltanto un professionista, tra le decine di quelli coinvolti, ha percepito e denunciato il malaffare”.