Allora dicevano che la politica è l’arte del possibile, una palese menzogna per giustificare gli accordi del caminetto e quelli che si facevano nelle segreterie dei partiti per dividersi danaro, nomine e quant’altro.
Arrivò la seconda Repubblica, che non è mai nata perché le cose continuarono ad andare come e peggio di prima. Governi di centro-destra e di centro-sinistra si sono succeduti per vent’anni senza tagliare le unghie ai privilegiati e facendo aumentare la spesa pubblica in quantità abnorme.
Cosicché, oggi, ci troviamo col debito sovrano di ben 2.157,5 miliardi (ultimo dato, ottobre 2014). Tale debito, nonostante i tassi bassi, ci costa oltre 80 miliardi l’anno di interessi.
No, la Politica non è l’arte del possibile, ma il dovere di decidere, di diffondere equità togliendo ai privilegiati e dando ai meno abbienti.
Tutto ciò non deve però costituire un’attività assistenziale, ma concretizzarsi nel creare opportunità cui tutti i cittadini possano accedere a parità di condizioni: una sana competizione fra persone che non sgomitano.
Altra grave omissione degli enti pubblici è non avere ancora creato una piattaforma degli appalti, collegata con l’Autorità anticorruzione (Anac). Se tutte le piattaforme fossero fra di loro collegate, si creerebbe un sistema di controllo sui prezzi dei beni e servizi aggiudicati che farebbe scoprire in tempo reale la corruzione e abbassare i prezzi.
C’è un secondo mezzo interno degli enti pubblici e consiste nella istituzione del Nucleo investigativo affari interni, con il compito di snidare i dipendenti corrotti e di allontanare le male bestie, i falsi imprenditori che vogliono acquisire le commesse fregando gli altri e pagando mazzette a destra e a manca.
i responsabili delle istituzioni hanno il dovere di decidere, per tagliare corruzione, privilegi, spesa inutile e per rimettere in condizioni efficienti gli enti da loro amministrati. Il tutto in funzione di un’equità generale che deve essere alla base degli atti di chi governa lo Stato, le Regioni, i Comuni.
Non sembri vano il richiamo ai valori, che distinguono le persone perbene e quelle permale.
La Politica è etica, oppure è un imbroglio. Meditate.