Campagne tra sprechi e allagamenti

Riforma dei Consorzi di bonifica a passo di lumaca e opere di manutenzione per prevenire il rischio idraulico che si perdono dentro una giungla legislativa e burocratica. L’agricoltura siciliana, più che muovere l’economia, sembra condannata a difendersi non solo dalle condizioni climatiche, ma da una amministrazione elefantiaca, incapace di innovarsi e di innovare. Risposte alle esigenze degli agricoltori, irrigazione dei campi con l’impiego adeguato di personale, mezzi e risorse finanziarie: annunciavamo così, sul QdS del 15 febbraio, la riforma dei Consorzi di bonifica approvata dall’Ars con la legge 5 del 28 gennaio 2014. Una riorganizzazione che parte dalla riduzione delle 11 strutture a 2, con l’obiettivo di aumentarne la produttività e l’efficienza a vantaggio dell’agricoltura e della salvaguardia del territorio. Ma a quasi un anno dalla legge, la riforma non ha prodotto risultati e va avanti a passo di lumaca.