“Unione europea, decentrare la comunicazione”

Palermo – Ricollegare i cittadini all’Europa con nuove forme di comunicazione che uniscano i popoli, pur nelle differenze geografiche e culturali. A chiederlo è il comitato delle Regioni e dei poteri locali (CdR), ad un anno dalla nuova legislatura europea, che non sembra arrestare il clima diffuso di sfiducia nei confronti dell’Unione.
“Le istituzioni europee hanno il dovere di proporre una nuova modalità di comunicazione”, sostiene il Cdr, che chiede di attuare, entro le elezioni del 2019, un piano di comunicazione comune e con obiettivi quantificati e misurabili di mobilitazione e sensibilizzazione delle opinioni pubbliche rispetto al progetto europeo. 
Afferma Christophe Rouillon, vicepresidente dell’Associazione dei sindaci di Francia con delega agli Affari europei: “Dopo la batosta e lo choc delle ultime elezioni europee, spetta alle istituzioni dell’Ue impegnarsi insieme attorno a un piano di comunicazione efficace e a lungo termine”.
E aggiunge: “Questa nuova strategia congiunta deve decentrare effettivamente la comunicazione avvalendosi dei media e dei rappresentanti eletti a livello locale in quanto moltiplicatori. Si tratta di andare sul territorio, ascoltare i cittadini e comunicare nella loro stessa lingua per stimolare, sul campo, un dibattito partecipativo in merito alle loro attese nei confronti dell’Europa".
Tra le richieste avanzate dal Cdr alle istituzioni europee, c’è la proposta di decentrare almeno il 20% del bilancio di comunicazione dell’Ue a livello nazionale e locale, destinandolo in particolare ai centri d’informazione Europe Direct-Casa dell’Europa, ai media locali e nazionali. Previste proposte anche per tv e radio locali. Il Cdr, inoltre, sottolinea l’importanza dei partenariati, iscritti in bilancio, tra le rappresentanze della Commissione, del Parlamento e gli Stati membri, che coinvolgano anche gli enti regionali e locali nel nuovo progetto di comunicazione.