CATANIA – Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, è un giovane conduttore televisivo, regista, attore, conduttore radiofonico e scrittore italiano.
La trasmissione radiofonica condotta da te e Michele Astori racconta, a suo modo, le città e i paesi d’Italia con le notizie più sorprendenti e interessanti dei luoghi di provincia, come fatti, feste e sagre.
Dal 15 settembre, e quindi dall’inizio de “I Provinciali” c’è stato un episodio maggiormente rappresentativo rispetto al format del vostro programma?
“Episodio maggiormente rappresentativo no, perché in ogni puntata affrontiamo novità interessanti, ma tra i tanti particolari emersi abbiamo certamente rivalutato il ruolo della Polizia che fa davvero un lavoro incredibile nel nostro territorio. Tanta la pazienza, persino quando il problema da risolvere è il gallo che canta la mattina e che sveglia tutto il paese”.
Qual è secondo te il prototipo di provinciale italiano?
“Il profilo del provinciale italiano è ancora in work in progress, ma a fine anno faremo un vademecum con tutte le caratteristiche fondamentali. In generale il tipico provinciale è quello che se tu arrivi e chiedi un’indicazione su una persona o su un luogo ti accompagna sì fino a destinazione, ma è in fondo in fondo curioso di sapere dove vai e soprattutto il perché; è quello che nonostante abita nelle grandi città, appena torna vuole sapere per filo e per segno tutti gli accadimenti che si è perso fino a quel momento; quello che quando trova l’auto in doppia fila inizia a strombazzare come si fa anche in città, ma con la differenza che conoscendo il proprietario della macchina è capace di rinfacciarglielo a vita”.
Il prossimo 31 dicembre ci sarà uno speciale della trasmissione di radio 2 a Palermo. Quale sarà la novità rispetto alla mezz’ora che dedicate alle altre province italiane?
“In realtà l’idea ci è venuta perché nonostante la maggior parte delle registrazioni le facciamo a Roma, spesso ci ritroviamo a Palermo; la seconda casa di questa trasmissione e sede di un auditorium molto bello che, per l’occasione, ospiterà l’ultima puntata dell’anno. Avremo Teresa Mannino come ospite e chiederemo consigli allo chef stellato Massimo Bottura su come fare “economia” riciclando il cibo avanzato dal cenone. L’ospite di riguardo sarà però il pubblico che verrà deliziato con musica dal vivo di qualità”.
Ci saranno chiari riferimenti agli argomenti trattati nel tuo film “La mafia uccide solo d’estate”?
“Assolutamente no. Siamo a Palermo, ma non sarà una puntata siciliana o palermitana nello specifico. L’unico obiettivo sarà quello di far arrivare allo spettatore la passione che caratterizza questa bellissima città”.
Nonostante la tua fama a livello internazionale hai mantenuto qualche caratteristica da provinciale doc palermitano?
La mia vita non è cambiata tantissimo: vivo come prima, mangio come prima e continua a piacermi il pile, ma è la gente ad essere cambiata nei miei confronti. Sono sicuro che questa attenzione calerà prima o poi e vivo nella consapevolezza che questa sensazione di cambiamento finirà presto”.