Catania – Come cambia l’assetto del Porto, nuova Darsena

CATANIA – Potrebbe vedere la luce già nel mese di gennaio del prossimo anno. Manca pochissimo, infatti, per la conclusione dei lavori relativi alla nuova darsena del Porto che dovrebbe ospitare le grosse navi e cambiare l’epicentro dell’attività commerciale dell’Autorità portuale, spostandola verso Sud.
La notizia, anticipata qualche tempo fa dallo stesso commissario straordinario Cosimo Indaco, sembra confermata dall’andamento dei lavori, che procedono a ritmo serrato, dopo la conclusione positiva della vicenda legata ai finanziamenti ministeriali, conclusasi poche settimane fa dopo l’intervento a Roma dello stesso Indaco e con l’erogazione della prima consistente tranche. Da eliminare ancora rimangono due relitti di navi inabissatesi oltre cinquant’anni fa e oggi adagiate sui fondali di fronte la nuova darsena, per la rimozione dei quali le operazioni sono iniziate già da tempo, attraverso l’utilizzo di operatori e mezzi subacquei che hanno permesso di “tagliare” pezzo dopo pezzo le grandi navi.
L’intervento è stato reso necessario anche per aumentare l’altezza del fondale di fronte la nuova infrastruttura, ridotto a soli otto metri proprio lì dove si trovavano i relitti: il pescaggio ha dunque consentito di “scavare” i fondali per raggiungere un’altezza maggiore, di circa 13 metri, necessaria per consentire il passaggio delle grosse navi che dovranno attraccare nel nuovo molo.
Stando alle previsioni e agli annunci dati negli anni, infatti, la nuova darsena servirà ad accogliere grandi traghetti e navi container, spostando nella zona meridionale del porto le attività commerciali, consentendo quell’apertura alla città, promessa dal sindaco Bianco che, recentemente, ha ripetuto la volontà di unificare parte del sedime portuale alla città.
La nuova darsena darà infatti la possibilità di separare l’area commerciale dello scalo, incluso il transito dei tir, da quella per l’attività sportiva, diportistica, per le crociere e per l’accoglienza non solo dei turisti ma degli stessi catanesi, che potranno godere della zona di Levante, opportunamente liberata.
 Concetto ribadito recentemente dall’assessore all’Urbanistica, Salvo Di Salvo nel corso della presentazione alla città della maxi variante del centro storico, organizzata proprio all’interno della Vecchia Dogana, per evidenziare la necessità di inglobare parte del waterfront nella programmazione urbanistica della città.
“L’aver organizzato l’incontro sulla variante alla Vecchia Dogana – aveva ribadito l’assessore Di Salvo nell’illustrare la bozza – sottolinea la voglia di un rapporto riconciliato tra porto e città, opportunamente legato al  nuovo assetto territoriale della variante urbanistica, strumento di rigenerazione sociale, economica e turistica”.