Biologico, km 0 e sostenibile. L’acquisto in gruppo conviene

CATANIA – C’è l’olio biologico dell’Etna, il pistacchio di Bronte, la provola ragusana ma anche il Nero d’Avola. Tutto rigorosamente rispettando la filosofia del biologico e dei prodotti a chilometri zero.
Nasce così Equalway.org, il social network che mette in contatto, su base nazionale, piccoli produttori agricoli, allevatori e associazioni di acquirenti.
 I cosiddetti gruppi di acquisto solidale, nati da alcuni anni e ancora in una fase piuttosto artigianale che fino ad ora poggiano esclusivamente sulla propria organizzazione.
L’idea di Equalway ha fatto subito breccia tra i produttori siciliani, in tutto 115, che si sono iscritti on line ai gruppi d’acquisto solidale.
A registrare il maggior numero di iscrizioni, tra aziende e singoli produttori, è la provincia di Catania (30 ) seguita da Agrigento (16), Siracusa (13), Ragusa (12) e Palermo (10). Mentre a sposare l’idea di Equalway a Messina ed Enna sono stati rispettivamente in 9 e 8.
La Sicilia e il Sud in genere, hanno ben risposto a questa iniziativa che nasce da un gruppo di giovani informatici con la passione per l’agricoltura biologica e i gruppi di acquisto solidale, che hanno deciso di partecipare a  un bando del ministero per le Politiche giovanili riservato ai giovani fino a 35 anni.
Così con un premio da 35 mila euro hanno messo su questo progetto che funziona in modo semplice e consente, secondo i promotori, di risparmiare fino al 30 per cento rispetto ai prezzi di mercato.
I consumatori possono sul sito cercare i produttori più vicini che offrono prodotti con le caratteristiche richieste (prodotti biologici, comunque senza conservanti-coloranti-pesticidi), contattarli, mettersi d’accordo per le quantità, il prezzo e le modalità di consegna.
Il servizio messo a disposizione da Equalway.org ha un costo per il produttore di soli 12 euro al mese oppure 100 l’anno, perchè non ci sono intermediari tra i gruppi d’acquisto e i produttori.
L’idea è quella di uno scambio economicamente sostenibile e vantaggioso che pone in rilievo il rispetto delle persone e dell’ambiente attraverso la valorizzazione di concetti quali equità, ambiente, tipicità, lavoro senza sfruttamento, relazioni umane e conoscenza.
Il commercio equo-solidale, la filiera corta, la promozione dei prodotti tipici realizzati nel rispetto dell’ambiente e delle persone, l’affermazione dei prodotti a km zero e del biologico, secondo i promotori del progetto possono infatti diventare gli strumenti attraverso cui impostare un altro modo di produrre, rapportarsi, consumare e vivere.
E tutto questo può essere realizzato solo se lo scambio di conoscenze, prodotti e servizi è agevole; se i piccoli produttori non hanno “barriere all’ingresso” in termini di competenze e tecnologia; se i gruppi di acquisto possono accedere alle informazioni e ai prodotti più facilmente che andando a fare acquisti in un centro commerciale.
Equalway vuole dunque essere uno spazio attraverso il quale raccogliere persone, esperienze, progetti ed idee a favore dei gruppi di acquisto e, assieme, dei produttori e di realizza servizi con una logica di mercato diversa.