Campagne in nero, 876 mln nascosti

PALERMO – La Sicilia è mappata tra le regioni italiane in cui il fenomeno del lavoro in nero, che interessa soprattutto migranti, occupa una componente fondamentale nell’attività agricola. Lo si scopre leggendo il secondo rapporto prodotto dall’Osservatorio Placido Rizzotto – Cgil Flai su “Agromafie e caporalato”. Secondo quanto rilevato nel report, ad occuparsi dello sviluppo e la riproduzione di questo fenomeno sono organizzazioni di stampo mafioso attive all’interno del territorio dell’Unione europea, le stesse che nel 2013 hanno prodotto un danno al settore a livello comunitario pari a 607 miliardi di euro.
Risvolto drammatico di un sistema così duro è costituito dalla condizione di sfruttamento in cui versano uomini e le donne che sono irregolarmente impiegati nei campi agricoli europei. In Italia si parla di un milione e mezzo di persone ridotte in condizioni di schiavitù.