Il comportamento dei diversi governi, in questi ultimi 10 anni, è stato apparentemente incomprensibile, ma sostanzialmente clientelare. Infatti, anziché bandire i concorsi per assegnare i posti in organico, hanno continuato a coprire le vacanze con nomine a tempo determinato annuali o fino a giugno dell’anno successivo. Con ciò illudendo tante persone e impedendo a tante altre, che hanno capacità e conoscenze, di misurarsi ad armi pari nell’ambito dei concorsi.
Sono state bandite procedure per l’abilitazione creando graduatorie di diverso tipo; ma le stesse sono divenute un ripiego rispetto alla strada principale che è quella dei concorsi. Infatti, chi si abilita non ha la stessa abilità di chi ha vinto un concorso a cattedre.
Lo sa bene chi scrive perché, nel lontano 1973, partecipò ad uno di essi in cui gli iscritti inizialmente erano oltre 200, ma i vincitori furono solo 13, me compreso. Una dura selezione che ha visto solo il 7% approdare al risultato positivo. Ecco la validità dei concorsi, senza dei quali molti asini sono diventati insegnanti.
Ma c’è una questione di equità più generale. Se è vero che i precari vengono pagati come ammortizzatori sociali, perché non vengono pagati allo stesso titolo i milioni di disoccupati? Che differenza c’è tra i primi e i secondi?
Sotto il profilo dell’equità sociale una differenza c’è: i primi sono stati assunti col metodo clientelare, per raccomandazione, i secondi non hanno avuto santi in paradiso. Dal che ne deriva che istituzioni nazionali, regionali e locali oneste dovrebbero mettere insieme precari e disoccupati, entrambi inutili alla produzione dei servizi, e dar loro un assegno di sussistenza di 500 euro al mese. A tutti o a nessuno.
Dunque, la Corte europea ha sancito il principio, ulteriormente, che i precari debbano andare a casa e che nelle pubbliche amministrazioni si entra solo per concorso. Ma si entra quando le piante organiche saranno rivedute in base al Piano aziendale di ogni amministrazione, il quale stabilisce tassativamente l’indispensabilità dei posti in organico per tipologia e quantità.
È ora che la Pa diventi seria, funzionante e professionale!