Palermo – Ecco il Rapporto di gestione 2013

PALERMO – Un occhio al futuro mettendosi in pace col passato. È il costante destino dell’amministrazione retta da Leoluca Orlando, che mentre si lancia in ambiziosi programmi futuri di risalita dalle paludi del presente, e auspici di miglioramenti importanti nel 2015, negli ultimi giorni dell’anno appena concluso ha approvato il Rapporto di gestione 2013, il primo interamente condotto dall’esecutivo del primo cittadino eletto nel giugno del 2012.
Un anno vissuto pericolosamente con il pericolo scongiurato della dichiarazione di dissesto finanziario, il fallimento dell’Amia, la costituzione della nuova Rap e le problematiche legate alla liquidazione della Gesip. Proprio le famigerate ex municipalizzate sono stati i più pesanti fardelli per la gestione della Giunta Orlando, che fra una criticità e l’altra è riuscita comunque a rimanere a galla.
Ma le note liete finiscono qui, perché i numeri per il resto sono tutt’altro che rinfrancanti. La spesa per il personale (quasi 8.500 dipendenti) ammonta infatti a oltre 286 milioni di euro, in leggera flessione rispetto al 2012, ma che arriva a pesare sul bilancio per quasi un terzo. Fra questi 227 milioni sono stati destinati al personale effettivo, 39 milioni circa per gli operatori del Coime e poco meno di 2,5 milioni per gli Lsu. Le spese totali dell’amministrazione arrivano invece alla ragguardevole cifra di quasi 286 milioni, 61 dei quali sono stati erogati per pagare i servizi resi dal corpo della Polizia municipale.
Molto negativo è il bilancio della lotta all’evasione e il potere di riscossione del Comune, dato che risultano mancare ben 171 milioni di cui ben 118 fra Tarsu e Tares. Il totale delle entrate tributarie arriva a 205 milioni, dei quali 117 di Imu, 77 di Tares, 5 di Icp, 3 di Tosap e di 2,4 di Ici. Male anche la riscossione dalla contravvenzioni emesse dalla Polizia municipale: su una previsione di 22 milioni, appena la metà è infatti arrivate nelle casse del Comune.
In aumento di quasi il 12 per cento le uscite per pagare le utenze di acqua degli uffici comunali (2,2 mln) e di quasi il 10 per cento quelle per saldare i conti del gas (1,7 mln), mentre per l’energia elettrica si sono registrate uscite per 14,6 mln. Cresciute anche le spese per pagare le utenze di telefonia mobile (+14 per cento). A essere diminuite, per contro, sono i costi della telefonia fissa (-20 per cento) e la spesa per illuminazione pubblica (-18 per cento, 7 mln circa) e le fontane (140 mila euro, -11 per cento). Il conto più salato è dovuto agli uffici comunali e giudiziari (5,8 mln), seguiti dalle scuole (4,5) e dagli impianti sportivi (poco meno di 1 mln).
Per quel concerne il mantenimento e gli affitti degli uffici, compresa la spesa per il personale, si registrano uscite per un totale di circa 132,6 mln, divisi fra le varie aree: Polizia municipale (61), Decentramento (24,6), Scuola (34) e Cultura (13). Altri 2,5 mln inoltre sono serviti per spese e servizi.
L’auspicio è che nei successivi 12 mesi qualcosa sia cambiato di più e in meglio.