La Terza via poggia su un riformismo che tenta di raggiungere obiettivi di giustizia sociale e, soprattutto, di offrire pari opportunità a tutti i cittadini, nonché organizzare un welfare moderno in cui vi sia assistenza ed equità. Però lo Stato dev’essere leggero, la spesa strettamente legata ai servizi da produrre; uno Stato leggero, amico dell’impresa e del mercato, capace di valorizzare il talento e l’iniziativa privata.
Oltre ai capi di Governo, parteciparono alla Conference on progressive governance, anche il cancelliere tedesco, Gerhard Schröder, il primo ministro francese, Lionel Jospin, il presidente del Consiglio, Massimo D’Alema, e il presidente brasiliano, Fernando Enrique Cardoso.
Diceva Tony Blair che dobbiamo essere sicuri che lo Stato, se spende, spenda in modo saggio; che i servizi siano erogati a vantaggio di chi dipende da essi; che il settore privato sia competitivo e il movimento sindacale sia scevro da ideologie e protezionismo che confonde i bravi e gli incapaci.
Le persone – sosteneva ancora Blair – devono trovare equilibrio nelle politiche pubbliche.
Il cancelliere Gerhard Schröder fece la più importante riforma del lavoro dell’Europa continentale degli anni Duemila. Che gli costò la riconferma politica, ma che creò la basi per il benessere diffuso in Germania nel decennio successivo e quasi fino ai giorni d’oggi.
Matteo Renzi, fautore della Terza via, sta cercando di farla imboccare al nostro Paese. Il suo Governo ha fatto approvare diverse riforme che produrranno i loro effetti in questo e negli anni successivi. In questo mese di gennaio, si vedrà se riuscirà a far approvare le riforme fondamentali (Italicum e Senato) e l’elezione di un Presidente della Repubblica integerrimo, equilibrato e di buon senso.
Siamo a una svolta: o Renzi fa cambiare il funzionamento di istituzioni e burocrazia, oppure l’unica alternativa è ridare la voce al popolo perché si esprima sulla necessità di emarginare Destra o Sinistra, corporazioni, privilegiati e altri parassiti, che in questi decenni hanno succhiato il sangue alla grande maggioranza dei cittadini, oberati di tasse, pagate con enormi sacrifici.
Ora, urge il buonsenso affinché la Terza via italiana divenga una realtà.