La ricerca del posto anziché del lavoro è un comportamento mentale perdente e mammista. Non è più accettabile che ci si accontenti di qualunque cosa pur di sbarcare il lunario, atteggiamento però rispettabile perché i bisogni primari devono comunque essere soddisfatti.
Nel mondo dell’innovazione e delle start up vi è la voglia di tanti giovani di crearsi il lavoro, non di cercarselo. Questa è la mentalità vincente che dovrebbe essere estesa a tutti i siciliani giovani e meno giovani, i quali dovrebbero smetterla di piangersi addosso, guardare quello che accade nel mondo e prendere iniziative che possono essere attuate qui in Sicilia, perché la rete digitale ormai mette in contatto tutti con tutti.
Certo, abbiamo una forte carenza infrastrutturale perché ci mancano la banda larga e ultralarga. La connettività con i vecchi cavi di rame è ridotta, insufficiente ed asfittica. Per questo sarebbe necessario mettere in atto un programma infrastrutturale che consentisse una rete di prese cui collegare le spine di chi voglia attivare nuove iniziative.
Se si continua con i piagnistei, se si continua a sperare che altri attivino imprese e ognuno di noi, invece, continua a restare con la mano tesa, il processo di crescita che si sta innestando sarà ignorato.
Dunque, il lavoro si crea guardando al mercato e ai suoi bisogni. Anche quei bisogni che non si manifestano immediatamente. Chi ha inventato il Pony express (nel lontano 1860) ha intuito molto prima degli altri che quel bisogno esisteva. Bill Gates, Steve Jobs, Mark Zuckerberg e altri hanno capito i bisogni del mercato. Ma vi sono migliaia e migliaia di persone che con la loro testa sono proiettati nel futuro e creano lavoro, s’inventano prodotti e servizi, s’innestano col mercato attuale e con quello futuro.
Sarebbe inoltre auspicabile un forte ritorno ai mestieri. Fra i sarti, per esempio, ve ne sono molti che hanno raggiunto la celebrità nazionale ed internazionale. Nei loro atellier c’è la fila.
Anche fra gli altri mestieri vi deve essere un ritorno in massa. Ma occorre che il quadro delle norme e quello burocratico li aiuti a svilupparsi e cessi di vessarli con tasse inique e adempimenti gravosissimi.
La ripresa è cominciata. Bisogna afferrarla. Ora!