In questi ultimi quasi settant’anni, la democrazia italiana è stata gabbata, perché sono rimaste in vita, più forti che mai, le corporazioni fasciste, le quali hanno esercitato un potere sui poteri ufficiali per fare prevalere interessi di parte su quello generale.
La ripartizione di Charles-Louis de Secondat (1689-1755), barone de La Brède e di Montesquieu, fra potere legislativo ed esecutivo, ha avuto un’applicazione formale, cui si è aggiunto quello dell’ordinamento giudiziario che, contrariamente a quanto viene normalmente divulgato, non è un potere, pur essendo, almeno in teoria, indipendente.
La democrazia italiana è più parlata che applicata nel momento in cui non è presente nella popolazione quell’alto valore che è l’equità, e neppure quell’altro alto valore che è la possibilità di dare pari opportunità a tutti i cittadini, almeno sul punto di partenza.
E, ancora, neppure presente è quell’altro importante valore che è il merito, secondo il quale i più bravi vanno avanti e gli incapaci vengono in coda alle graduatorie.
La cultura del favore ha dominato questi settant’anni, per cui nei posti importanti, spesso, vi sono i peggiori che creano danni a cascata nella filiera e nella Comunità ove operano.
Il merito è quel valore secondo il quale va premiato solo chi persegua un obiettivo e consegua un risultato. Le imprese adottano questo metodo, ma esso è sconosciuto nel settore pubblico, ove dirigenti e dipendenti percepiscono regolarmente i loro emolumenti a prescindere (come diceva De Curtis) dai risultati conseguiti.
Il peggio è che la Classe dirigente italiana latita, si occupa e si preoccupa solo degli affari propri, così come fanno le corporazioni. Tutto questo ha procurato il disastro in cui è precipitata l’Italia e, ancor più, in cui si trova il Mezzogiorno.
Senza ideali, senza valori, una Comunità scade. Ecco perchè è indispensabile che le persone per bene facciano sentire la propria voce, indichino ai responsabili delle Istituzioni i loro doveri, facendo per primi il proprio.
Le parole non servono più, occorrono comportamenti positivi. Occorre il ripristino dei valori prima indicati e, soprattutto, praticati, perché serve il comportamento di ciascuno di noi che aiuti la gente a capire come il benessere di tutti si possa conseguire solo se vi è il rispetto reciproco e l’abbattimento dell’egoismo.