Dissesto, nessuna prevenzione

PALERMO – La sicurezza del territorio è una priorità lenta in Sicilia, mentre a livello nazionale è in atto un grande piano per sbloccare i fondi congelati e avviare migliaia di cantieri.
Nell’Isola si attendono tanti soldi (circa 1,5 miliardi nei prossimi sette anni), ma si fa pochissimo per normare in direzione del territorio, proteggendo le aree con vincolo e agendo direttamente sull’abusivismo edilizio.
Per il momento, inoltre, gli investimenti previsti per il 2015 coprono circa un quarto dell’entità media dei danni annuali che si sono verificati nelgli ultimi quindici anni. Servirebbe molto di più in termini di investimento e anche di accelerazione delle procedure necessarie visto che in Sicilia (dati Unità di verifica degli investimenti pubblici del dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica) c’è la media più alta d’Italia per la realizzazione di un’opera pubblica (6,9 anni contro la media nazionale di 4,5).