Ferrovie bollenti, intervengono Lupi e Nencini

PALERMO – Sarà un incontro con ritardo annunciato: lunedì prossimo Giovanni Pizzo, l’assessore regionale alle Infrastrutture, non arriverà in orario dal ministro Maurizio Lupi per discutere del contratto di servizio di trasporto ferroviario per la Sicilia. La motivazione è simbolica e sostanziale, visto che il responsabile dei trasporti isolani utilizzerà il treno che impiegherà oltre undici ore, record di percorrenza per una tratta di 800 chilometri. Sono queste le premesse bollenti che aprono un’altra settimana intensa per il sistema dei trasporti dell’Isola, dopo le polemiche seguite al taglio del traghettamento di alcune corse tra Sicilia e continente.
Ieri il quotidiano La Sicilia ha ospitato la lettera del ministro Maurizio Lupi sulla questione dei treni a lunga percorrenza. Una risposta che in qualche modo ricalca le due note di Trenitalia delle scorse settimane, stabilendo la volontà ministeriale di migliorare la situazione dei collegamenti ferroviari con la Sicilia e in Sicilia. Il riferimento corre al finanziamento del raddoppio della linea Me-Ct-Pa, previsto nello Sblocca Italia, mentre per quanto riguarda il traghettamento si fa riferimento allo studio di “un progetto di miglioramento dei collegamenti ferroviari da e per la Sicilia” e per “i treni diurni, innanzitutto va detto che non verrà soppressa nessuna corsa, non ci sarà dunque alcuna diminuzione del servizio”.  
Decisamente diversa la posizione dei tanti che sono intervenuti nei giorni scorsi. Tra gli ultimi ci sono stati i parlamentari nazionali Fausto Raciti (Pd) e Gianpiero D’Alia (Udc) che in una interpellanza hanno elencato i numeri di quello che definiscono un processo “decennale di disinvestimento” che ha portato a una netta diminuzione dei collegamenti giornalieri a lunga percorrenza, passati dai 56 del 2005 ai 4 previsti dal 15 giugno 2015, la data di avvio comunicata dalle Ferrovie ai sindacati nell’incontro dell’inizio febbraio in cui sarà attivato il nuovo orario estivo.
Rassicurazioni sulla lunga percorrenza sono, invece, arrivate ieri dal viceministro ai Trasporti, Riccardo Nencini, ospite al porto di Palermo per un convegno organizzato dall’Autorità portuale sullo Sblocca Italia. “Ci saranno incontri tra il ministero e la Regione siciliana, in un tavolo istituzionale, – ha spiegato – mentre vengono confermate le risorse per l’attraversamento dello Stretto”.
I numeri di Nencini sono di quelli che fanno ben sperare. “Tra Sblocca Italia e legge di solidarietà, contratto di servizio con le Ferrovie e Anas, – ha aggiunto – per tutto il comparto logistico e dei trasporti per la Sicilia ci sono tra i dieci miliardi e mezzo e gli undici miliardi e mezzo di euro”. Oltre all’ormai abusata alta velocità sono previsti interventi sul porto di Palermo (che sarà parte integrante nel progetto del corridoio europeo Scandinavo-Mediterraneo), sia per opere Anas e negli aeroporti.
 
Per Nencini si tratta dello stanziamento “più grosso assieme ad altre due regioni italiane” a fronte di cifre già disponibili per “una grande parte dei fondi dell’alta velocità ferroviaria, e altri interventi attendono stanziamenti che potrebbero arrivare nell’assestamento di bilancio tra aprile e maggio prossimi”. Il riferimento, in quest’ultimo caso, è per la metropolitana di Palermo e la Circumetnea a Catania.