Nel 1930 in Sicilia erano presenti 168 imprese alberghiere, il 4% del totale italiano, nel 2000 (con un salto temporale di 70 anni) si contavano 868 imprese ma la nostra Isola scende al 2,6% del totale nazionale. Settant’anni di politiche miopi hanno prodotto, dunque, un arretramento percentuale della Sicilia in termini di quantità di imprese alberghiere rapportate al totale nazionale. Mentre la nostra regione cresceva a passo di lumaca, altre aree avanzavano a ben altro passo: la Campania da 163 imprese nel 1930 arriva a 1.403 nel 2000 (dal 3,9% a 4,2 in ambito nazionale), la Lombardia arriva a 2.821 dalle 279 di partenza (dal 6,6% all’8,5), L’Emilia Romagna passa da 231 a 5.065 (dal 5,5% al 15,2) nello stesso arco temporale! Un’assenza cronica di strutture nell’Isola di cui è specchio il tasso di penetrazione alberghiera: la metà dei comuni siciliani (48,9%) non ha un albergo nel proprio territorio.