Scuole vandalizzate: in attesa fondi dal Miur

CATANIA – Nell’anno 2014 quasi una decina di istituti siciliani sono stati oggetto di atti vandalici. Da questo conto sono da escludere tutte quelle azioni che non sono state raccontate dalla cronaca. Il fenomeno non è nuovo per la Sicilia, tanto che lo scorso mese il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone è tornato a Palermo per promettere l’impianto di telecamere nuove alla scuola elementare Alcide De Gasperi, oggetto negli ultimi sei mesi di circa dieci atti vandalici. Le telecamere saranno installate ad aprile.
Come anticipato il problema è regionale. A Catania, ed in particolare a Librino, periferia in cui non esistono ancora scuole superiori ma sono da tempo attivi istituti di scuola primaria e secondaria di primo grado, furti, scassi e ruberie sono quasi all’ordine del giorno e le presidi e i presidi degli istituti sono giornalmente costretti a nascondere il materiale didattico che può essere preso di mira dai vandali. Le istituzioni pubbliche sembrano sempre più impossibilitate a far fronte a simili situazioni di emergenza mettendo a disposizione fondi per riparare i danni, ed è così che ad intervenire in prima persona sono le famiglie, gli studenti e semplici volontari. Grazie al loro intervento, spesso anche di tipo economico, si è riusciti a ripristinare le condizioni originarie, ma l’assenza di finanziamento pubblico rimane un problema reale.
Esempio di una simile condotta positiva ha interessato l’IC “Salvatore Chindemi” di Siracusa, plesso scolastico che ospita scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado situato nella periferia aretusea della Mazzarrona, brutalmente vandalizzato la scorsa estate 2014.
 
In questa occasione sono stati oltre cento i volontari intervenuti per ripulire il disastro provocato dai vandali. Secondo quel che emerge dalla cronaca, non è solo la periferia delle città siciliane ad essere interessata dal fenomeno del vandalismo nelle scuole. A volte basta avere istituti situati appena fuori il raggio del centro città per veder scattare l’allerta o dover direttamente far fronte a furti. Una testimonianza in questo senso ci viene data da Pina Palella, docente dell’Istituto “Gulli e Pennisi” di Acireale (Ct) ma anche responsabile organizzativa della CGIL provinciale di Catania.
 
“Anche l’istituto in cui insegno è stato preso di mira dai vandali – ha spiegato al Quotidiano di Sicilia uno degli attuali segretari confederati Cgil Catania – scuola che si trova in zona Piazza Dante, parte della città notoriamente difficile. Le scuole – ha precisato Palella – generalmente non ricevono fonti dalle istituzioni a prescindere che sia la Provincia o direttamente il Ministero a dover intervenire”.
Lo scorso gennaio, ancora in occasione della visita che ha portato il sottosegretario Faraone a Palermo, la notizia giunta è che proprio il Ministero sembri pronto a istituire un fondo da destinare alla sicurezza delle scuole. I fondi dovrebbero arrivare con la nuova riforma della scuola in cui sono previste risorse sul funzionamento e la protezione degli istituti.