Cattiva gestione 118, 350 mila euro da risarcire

PALERMO – La Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, presieduta da Luciana Savagnone, con sentenza nr. 244/2015, accogliendo l’impostazione della domanda risarcitoria della Procura regionale, ha condannato il direttore generale, i componenti del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza  della Seus al risarcimento del danno erariale di oltre 350 mila euro. E’ stato contestato il danno erariale per  promozioni disposte senza procedura concorsuale e in violazione del divieto legale di assunzione previsto dalla normativa regionale per il contenimento della spesa pubblica nelle società regionali.
I fatti contestati riguardano progressioni verticali riconosciute tra il novembre 2010 e il febbraio 2011, e successivamente revocate dal Consiglio di Gestione nell’adunanza del 14 gennaio 2014, in concomitanza all’intervento della Procura della Corte dei conti. L’attività istruttoria definita dalla Procura regionale rientra nell’azione a tutela delle risorse pubbliche mirata a contrastare i fenomeni di reclutamento di personale operato in alcune società regionali  in violazione di espliciti divieti amministrativi e legali.
 
Nella sentenza i Giudici contabili hanno così ripartito il complessivo danno erariale: il Presidente del Consiglio Gestione: € 82.389,16; i componenti del Consiglio Gestione € 82.389,16 per il primo e € 56.848,52 per il secondo; 3.747,68 per il Presidente del Consiglio Sorveglianza e 4.519,26 euro per il componente del Consiglio Sorveglianza e infine per il  Direttore Generale: € 140.499,65.
Intanto riprendono questo pomeriggio i lavori parlamentari a Palazzo dei Normanni. Nella seduta è previsto il seguito dell’esame del Testo unico delle attività produttive. Questa settimana dovrebbero anche pervenire agli uffici dell’Ars i documenti relativi alla finanziaria regionale approvata nei giorni scorsi dalla giunta Crocetta. Alla base del documento comunque ancora tagli alla spesa. Nessuna notizia invece sul bilancio che dovrebbe garantirne le coperture con pari entrate e uscite. 
Siamo oltre la metà del mese di marzo e ad aprile terminerà il periodo stabilito per l’esercizio provvisorio. La sessione di bilancio non è ancora cominciata perchè mancano appunto i documenti finanziari e con una cadenza di un paio di sedute alla settimana resta veramente poco tempo. Come si ricorderà nei giorni scorsi il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone aveva sottolineato come questa volta il Parlamento non accetterà di ricevere all’ultimo momento finanziaria e bilancio senza poterli discutere adeguatamente in Aula con il contributo dei parlamentari a causa della imminente scadenza del termine utile per la loro approvazione.