PALERMO – Finalmente dopo dieci anni di attesa da parte degli operatori, la Regione siciliana vara un piano per la gestione e la fruizione delle aree protette, detto“Piano d’interpretazione ambientale”, su cui punta per lo sviluppo economico ed occupazionale dell’Isola. Il “Piano d’interpretazione ambientale”, ideato e promosso dal dipartimento Aziende foreste demaniali dell’assessorato Agricoltura e foreste, è stato presentato ieri a villa Whitaker a Palermo, nel corso del convegno “32 volte scoperte, amate e interpretate”. Presenti, il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, gli assessori regionali all’Agricoltura ed al Territorio Michele Cimino e Mario Milone, il presidente dell’Arra, Felice Crosta, ed esperti del settore a livello nazionale ed internazionale.
Il lavoro presentato ieri e che interessa le 32 Riserve naturali gestite dal Dipartimento e realizzato in collaborazione con l’Inea (Associazione italiana interpreti naturalistici ed educatori ambientali) si basa su un’analisi approfondita delle condizioni del territorio e delle caratteristiche delle singole riserve, con un censimento delle risorse che ne rivela punti di forza e di debolezza. Il Piano rappresenta uno mezzo di pianificazione degli interventi, volti a valorizzare territori altrimenti abbandonati e dimenticati. Saranno offerti servizi nuovi ed una diversificazione delle attività, si cercherà di coniugare (e questa forse è la sfida più difficile) gli obiettivi della tutela del territorio con quelli dello sviluppo compatibile e duraturo. Le aree protette dovranno essere il volano di una new economy. Laboratori a cielo aperto suscettibili di sviluppo economico, legato all’elaborazione di beni e servizi qualificati.
Un altro degli obiettivi del Piano è quello di fornire innovativi metodi di lavoro che coinvolgano gli operatori ed i tecnici nell’ambito del Programma triennale per la tutela ambientale, misura 85, redatto dallo stesso Dipartimento e che prevede misure per la scesa in campo dell’imprenditoria giovanile per la gestione dei servizi collaterali nelle Riserve siciliane gestite dalla Azienda foreste. Loghi, cartellonistica, sentieri, ma anche grafici per siti web dovrebbero permettere una più facile fruizione dei turisti ai luoghi.
Il tutto sarà finanziato con fondi europei e Fas. Previsti 552 milioni per la forestazione produttiva e la naturalizzazione. Tali somme sono state stanziate dal Cipe il 30 luglio scorso e iscritte nel bilancio regionale di previsione 2010. Una quota di queste, ancora imprecisa, sarà destinata al progetto.
“Per attrarre turismo e creare sviluppo – ha detto il presidente Lombardo – il Governo mira ad indirizzare i beni ambientali verso un uso sociale attraverso la fruizione culturale del patrimonio naturale. Ciò, però, comporta una seria e corretta pianificazione delle modalità di fruizione: dalla realizzazione di strutture ed infrastrutture, alla definizione di proposte educative. Le riserve possono rappresentare anche un vero patrimonio economico ed occupazionale, oltre che naturalistico”. “Tante risorse sono state spese nel corso degli anni per queste Riserve – ha spiegato Cimino – ora abbiamo la possibilità di creare un percorso unico con la consapevolezza che oggi abbiamo i fondi per dare la possibilità a giovani ed associazioni di gestirle”.