PRIOLO – Nell’aria della zona industriale siracusana, specie negli ultimi anni, si sono registrate forti concentrazioni di idrocarburi non metanici che hanno superato di circa mille volte il valore limite consentito di 200 mg per mc. Nell’estate 2012 una denuncia di Legambiente, finita nel rapporto nazionale Mal’aria, accese il sospetto che le grossissime concentrazioni di detti idrocarburi, registrate quasi quotidianamente dalle centraline di viale Scala Greca e via Acquedotto, potessero essere riconducibili alle operazioni di carico di prodotti finiti o semilavorati delle petroliere che ormeggiano al pontile di Santa Panagia.
"Il 4 marzo – comunica l’assessore all’Ambiente del Comune di Siracusa, Pierpaolo Coppa, – abbiamo chiesto a Ispra (Istituto superiore che per conto del ministero Ambiente si occupa di protezione e ricerca ambientale) e ministero competente di verificare l’avvio di questi sistemi di recupero vapori ai pontili. Alla nota – continua l’assessore Coppa – abbiamo allegato i dati relativi alle ultime rilevazioni ambientali che registrano concentrazioni significative di idrocarburi non metanici. In questi giorni abbiamo appreso con soddisfazione della avvenuta installazione e messa in esercizio dei sistemi di recupero vapori ai pontili delle due raffinerie. Lo hanno comunicato gli stessi gestori delle dette raffinerie al ministero dell’Ambiente che, attraverso l’Ispra, ha girato l’informativa a tutti i Comuni dell’area industriale".
Pertanto da alcuni giorni i pontili delle due raffinerie Lukoil, Nord e Sud di Priolo, sono stati dotati di sistema di recupero vapori che dovrebbe finalmente abbattere le emissioni e quindi anche i cattivi odori. I due sistemi di abbattimento e recupero hanno avuto un costo complessivo di 2 milioni di euro. "È una buona notizia – dice l’esponente regionale di Legambiente, Enzo Parisi – anche se le cose sono state fatte molto lentamente. C’è bisogno di accelerare e di realizzare gli interventi di adeguamento dei pontili in maniera molto più rapida di quanto sia stato fatto finora". Secondo Legambiente adesso l’installazione dovrebbe essere estesa anche agli altri pontili presenti nel mare prospiciente la zona industriale siracusana. "Ci aspettiamo – continua Parisi – che, oltre ai due pontili Isab, la stessa attenzione venga riservata ai pontili Esso e Sasol".
In questo modo tutta la costa, fino al porto di Augusta, sarebbe messa in condizioni di maggiore sicurezza ambientale. "Ed al fine di ridurre ulteriormente lo stato d’inquinamento atmosferico, – continua Enzo Parisi, – visto che parte delle emissioni potrebbe essere ricondotta al combustibile utilizzato dalle petroliere, costringerle ad impiegare combustibile con bassissimo contenuto di zolfo (0,1%), verificando che questo accada, in ossequio delle norme già esistenti che regolano i comportamenti delle navi petroliere all’interno dei porti. Da mesi – spiega Parisi – avvengono i cosiddetti allibi, i trasferimenti di carico da una nave all’altra, senza alcun sistema di captazione dei vapori. Lo stesso avviene nelle bonifiche delle navi, quando cambiano carico, delle quali si dovrebbero bonificare i serbatoi con un sistema di recupero dei vapori e sostituzione degli stessi con gas inerte come azoto". Sugli aspetti lamentati e suggeriti da Legambiente l’Arpa sta predisponendo un approfondimento.