Prescrizione più lunga: ok della Camera

ROMA – Prescrizione più lunga per tutti i reati e in particolare per quelli di corruzione. L’Aula della Camera ha approvato la riforma della ex Cirielli con 274 sì, 26 no, 121 astenuti. Hanno votato a favore Pd, Fdi, Per l’Italia-Centro democratico, Scelta civica. Hanno votato contro Lega, Forza Italia, Psi. M5s, Sel e Area popolare (Ncd-Udc) si sono astenuti.
Ecco le novità introdotte dal testo che ora passa all’esame del Senato:
PRESCRIZIONE CORRUZIONE – Il termine di prescrizione base dei reati di corruzione propria e impropria e in atti giudiziari aumenta della metà. Per esempio, per la corruzione ex art. 319 portata dalla legge Severino fino a 8 anni, il processo dovrà intervenire entro 12 anni pena l’estinzione del reato.
FERMO LANCETTE DOPO CONDANNA – La prescrizione resta sospesa per due anni dopo la sentenza di condanna in primo grado e per un anno dopo la condanna in appello. La sospensione però non vale in caso di assoluzione.
CASI DI SOSPENSIONE – Oltre alle ipotesi già previste dal codice, la prescrizione sarà sospesa anche nel caso di rogatorie all’estero (6 mesi), perizie complesse (3 mesi) e istanze di ricusazione. L’interruzione della prescrizione ha effetto per tutti coloro che hanno commesso il reato. La sospensione limitatamente agli imputati nei cui confronti si sta procedendo.
PRESCRIZIONE DIFFERITA PER MINORI – In linea con le convenzioni internazionali e gli ordinamenti europei, per i più gravi reati contro i minori (violenza sessuale, stalking, prostituzione, pornografia ecc…) la prescrizione decorre dal compimento del diciottesimo anno.
ENTRATA IN VIGORE – Le nuove norme, dato che la prescrizione ha valore sostanziale, si applicano ai reati commessi dopo l’entrata in vigore della legge.
“Sull’impostazione della prescrizione così com’è non credo si possa fare un passo indietro” ha commentato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, dopo l’approvazione della riforma su cui Ncd ha deciso di astenersi non condividendone alcuni aspetti.
“Il disvalore sociale di un illecito – ha concluso il ministro – si misura dalla pena non dalla prescrizione”.