Palermo sommersa dai rifiuti. La Procura apre un’indagine

PALERMO – La Procura ha aperto un’indagine, ipotizzando il reato di interruzione di pubblico servizio, a seguito dell’ennesima emergenza rifiuti in città. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Dino Petralia e dal pm Enrico Bologna. Al momento il fascicolo è di atti relativi.
L’inchiesta nasce dai disservizi subiti dai cittadini dopo l’avvio della vertenza del personale Rap. A ridosso delle vacanze di Pasqua i dipendenti dell’azienda che ha sostituito la fallita Amia, i quali lamentano problemi di sicurezza sul lavoro e incertezza per il futuro dell’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti, hanno organizzato una serie di assemblee sindacali bloccando di fatto il servizio in diversi quartieri.
Nella vertenza, che vede contrapposti la dirigenza della società e i lavoratori, è intervenuto anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che, in una lettera pubblica ai cittadini, ha denunciato “un sistema criminogeno nella raccolta dei rifiuti”. Anche per questo nei prossimi giorni la Procura sentirà sia Orlando che il presidente della Rap Sergio Marino.
Intanto, a causa di questa ennesima crisi, l’amministrazione di Palazzo delle Aquile è finita nuovamente sul banco degli imputati. “I cumuli di rifiuti che invadono Palermo – ha affermato il consigliere comunale del Pd, Sandro Leonardi – sono la prova più lampante del disastro dell’amministrazione Orlando. L’immondizia a ogni angolo di strada non è tanto il risultato di qualche assemblea sindacale, quanto l’effetto più prevedibile dell’assurdo contratto di servizio firmato con la Rap, ancora oggi senza Piano industriale e pagato dai palermitani con 140 milioni di Tari".
Anche Forza Italia non si è lasciata scappare l’occasione per attaccare il primo cittadino del capoluogo, come dimostrano le parole del consigliere Angelo Figuccia. “Il sindaco Orlando – ha detto – è andato alla Procura per denunciare gli operai della Rap che non fanno il loro lavoro. Come al solito, al sindaco piace sparare nel mucchio. Se possiede vere prove, faccia nomi e cognomi”.
“Se il sindaco sa parli – ha concluso – facendo nomi e cognomi. Altrimenti, tanto per cominciare, faccia rispettare l’ordinanza che vieta ai cittadini di gettare rifiuti nei giorni festivi, evitando così di aumentare a dismisura il lavoro degli operai, che in questi giorni sono impegnati esclusivamente a rivendicare condizioni e luoghi di lavoro più dignitosi”.