Messa in sicurezza immobili, risorse stanziate mai arrivate

PALERMO – A pochi giorni dal sesto anniversario del terremoto aquilano, la Consulta degli Ordini degli Ingegneri di Sicilia, a sostegno dell’Ordine degli ingegneri di Messina, fa sentire la propria voce in merito a ritardi ingiustificati sul versante dei finanziamenti regionali per la prevenzione al rischio sismico, precisamente con la Nota n. 43 del 9 aprile 2015 “Richiesta conoscitiva sullo stato di attuazione delle procedure di finanziamenti di cui all’Ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 52 del 20 febbraio 2013”.
Messina, Friuli, Molise, Irpinia e i più recenti eventi sismici in Abruzzo e in Emilia Romagna sono solo alcuni dei tantissimi terremoti che hanno colpito e colpiscono continuamente il nostro Paese. Sotto il tacco del nostro stivale, la placca rocciosa che sostiene il Mar Ionio si incunea tra Calabria e Sicilia generando noti terremoti profondi, e l’unica difesa nei confronti dell’iperattività del nostro Paese, e in particolare della nostra Regione, è la prevenzione e dunque la cautela prima che l’evento sismico si abbatta, puntando in primis alla sicurezza di abitazioni, luoghi pubblici e luoghi di lavoro.
Nonostante queste siano informazioni sentite e risentite, l’importanza della prevenzione al rischio sismico pare non rientrare tra le priorità dell’Isola. Sono, infatti,  passati quasi 2 anni dallo stanziamento dei fondi previsti dall’Ordinanza del Capo del Dipartimento Protezione Civile per la messa in sicurezza degli edifici privati dal rischio sismico in Sicilia, ma ad oggi è ancora tutto fermo.
Che fine ha fatto, dunque, la graduatoria già pronta e quei pochi fondi destinati ai contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico per l’anno 2012, previsti dall’ordinanza del Capo del Dip. Protezione civile n. 052 del 20 febbraio 2013? Questo l’importante quesito che gli Ingegneri siciliani hanno posto per la terza volta al Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, al presidente della Regione, Rosario Crocetta, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone, al Dipartimento regionale della Protezione civile,  al sindaco della Città di Messina, Renato Accorinti, insieme a tutti i sindaci dei Comuni della provincia di Messina e ai deputati regionali e nazionali.
“A seguito di una prima nota inviata agli Enti di indirizzo il 17 ottobre dell’anno scorso – scrive l’Ingegnere Santi Trovato, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Messina – ci è stato risposto che delle 2.720 richieste di contributo afferenti tutto il territorio siciliano, solo 164 domande erano state accolte in virtù delle poche somme a disposizione: 58 per la provincia di Messina, 58 per la provincia di Catania, 42 per la provincia di Siracusa, 5 per la provincia di Ragusa e una per la provincia di Enna. La nota informava che l’assessore con delega alla materia, Giuseppe Bruno, avrebbe dovuto esprimere parere favorevole sul Piano programma di realizzazione degli interventi di cui all’articolo 2, comma 1 lettera b e c dell’Ordinanza, autorizzandone la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione”.
Non avendo però ricevuto notizie, gli Ingegneri siciliani hanno inviato una seconda nota a cui, lo scorso 22 gennaio, il Dipartimento di Protezione civile della Presidenza del Consiglio ha risposto comunicando elenco e graduatoria dei Comuni beneficiari con gli importi finanziari e informazioni in merito al Decreto del dirigente generale, che non soggetto alla registrazione da parte della Corte dei conti, sarebbe stato trasmesso alla rRagioneria centrale di Presidenza per il visto semplice e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione Sicilia. Pubblicazione, però, mai avvenuta, fondi bloccati e lavori fermi al palo, nonostante, affermano gli Ingegneri, la Regione avesse l’obbligo di pubblicare le graduatorie già da febbraio dell’anno scorso.