Tagli all’Università, rettori “duri” contro Rosario Crocetta

CATANIA – Parole dure arrivano dai rettori delle università catanese e palermitana nei confronti del governo regionale di Rosario Crocetta in merito alle decisioni di tagli imminenti e ingenti per le case delle università derivanti dalla legge finanziaria regionale che deve essere votata in aula entro la fine del mese di aprile.
“I tagli previsti nel bilancio regionale hanno colpito attività essenziali dell’Università e fondi dovuti per legge dalla Regione siciliana”, dichiara il rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla. “In particolare a essere stati sacrificati nel documento varato dal governo Crocetta sono i fondi da destinare ai consorzi universitari, necessari per garantire la continuità didattica nelle sedi di Agrigento, Trapani e Caltanissetta, e quelli agli stipendi dei medici specializzandi. Il presidente Crocetta afferma che questi siano tagli agli sprechi. Io mi chiedo come le risorse che aveva garantito per i consorzi e gli stipendi dovuti per legge agli specializzandi possano essere considerati sprechi. Mi indigno come rettore e mi preoccupo come cittadino di questa regione”, conclude Lagalla.
Risorse economiche ritenute necessarie dal mondo universitario che invece sono considerate sprechi da quello politico. Una scelta che per molti rappresenta la miopia della politica nei confronti delle vere esigenze della gente soprattutto in considerazione del fatto che le spese considerate fisse, ovvero quelle per stipendi e rimborsi di dipendenti e politici non vengono mai modificati al ribasso, anzi, al contrario. Sotto la lente di ingrandimento poi, le spese fatte durante il viaggio di due giorni alla fiera Brand Italy a Doha, in Qatar. Una spesa che si aggira sui 700mila euro.
Arrabbiato con il presidente Crocetta e tutto il governo regionale che propone la finanziaria, anche il rettore dell’Università di Catania Giacomo Pignataro, nonché presidente del Coordinamento regionale universitario della Sicilia (Crus). “Se queste notizie fossero confermate si tratterebbe certamente di decisioni estremamente negative e inaccettabili perché comprometterebbero ulteriormente il diritto di accesso all’istruzione universitaria, in un momento in cui in Sicilia si registra una gravissima riduzione delle immatricolazioni (- 30% negli ultimi cinque anni, a fronte di una riduzione del 10% a livello nazionale)”.
 
Il presidente Crus chiede dunque a nomme di tutti i rettori siciliani “un incontro urgente con il presidente della Regione e con gli assessori all’Economia, all’Istruzione e alla Salute, per fare chiarezza sulla manovra finanziaria della Regione, per la parte che riguarda l’istruzione universitaria, nonché al fine di individuare le misure necessarie per evitare che ancora più giovani perdano l’opportunità di una qualificazione formativa, indispensabile per il loro futuro e per quello dell’intera Sicilia”.