Trapani – Peschereccio sequestrato, blitz della Marina militare

MAZARA DEL VALLO (TP) – È stato necessario l’intervento del personale della Marina militare per riprendere il controllo del peschereccio Airone, sequestrato ieri da un rimorchiatore, “presumibilmente appartenente a forze di sicurezza libiche”.
Il sequestro del motopesca, come ha sottolineato lo Stato maggiore della Difesa, è avvenuto a circa 90 chilometri a Nord-Ovest di Misurata e il personale della Marina che è salito a bordo fa parte di un’unità impegnata nell’ambito dell’operazione di sorveglianza e sicurezza marittima “Mare sicuro”.
L’imbarcazione, proveniente da Mazara del Vallo aveva a bordo sette marinai (tre siciliani e quattro tunisini) e il sequestro, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe avvenuto intorno alle 3,30 della notte tra giovedì e venerdì. In seguito, l’equipaggio si sarebbe ribellato rinchiudendo i miliziani libici nella stiva e successivamente la Marina militare è salita a bordo.
Per cercare di ricostruire la vicenda è intervenuto anche Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto per la pesca Cosvap, il quale ha sottolineato di aver contattato il ministro dell’Agricoltura e Pesca libico, Abdul Munam Dugman. “Lo stato di allerta – ha sottolineato – è massimo da quando l’ambasciata italiana è stata chiusa. Siamo preoccupati, ma al contempo fiduciosi poiché il popolo libico è stato sempre vicino ai siciliani”.
Più dure le parole del sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi: “Esprimo vivo compiacimento e congratulazioni alla Marina militare italiana – ha detto – che ha impedito un atto di pirateria a danno di un peschereccio locale che era stato dirottato verso le coste libiche con la forza delle armi da non meglio identificati miliziani”.
“Tutto ciò – ha aggiunto il primo cittadino – è ancor più paradossale se si pensa che proprio in queste ore il servizio di trasporto scolastico della nostra città è stato interrotto per consentire il trasporto di immigrati dal nostro territorio in centri di accoglienza”.
“In pratica – ha concluso – alla nostra solidarietà viene data una risposta di una gravità eccezionale”.