Tristeza virus, Istituti lenti e irregolarità. Gli indennizzi ormai attesi fin oltre misura

PALERMO – È richiesta ancora attesa agli agricoltori e gli imprenditori siciliani che hanno ormai da anni abbattuto i propri arbusti colpiti dal CTV (Citrus Tristeza Virus), con la promessa di ricevere un indennizzo da parte della Regione.
I risarcimenti, già in slittamento da mesi, erano attesi con l’arrivo della primavera – per lo meno secondo quanto fatto recentemente sapere dall’assessorato all’Agricoltura – ma si prospettano nuovi ritardi. Patti e vincoli legano le mani alla Regione, ma le somme da corrispondere alle aziende non sono quanto meno vincolate al bilancio che la Regione Sicilia dovrà approvare nei prossimi giorni. Come riferito a febbraio al Quotidiano di Sicilia da Rosaria Barresi, dirigente generale dell’assessorato guidato da Nino Caleca, “l’arrivo della primavera potrebbe sbloccare le somme, aprile dovrebbe essere il mese decisivo”.
Ad oggi non è stato erogato però nessun pagamento. I passi avanti verso la liquidazione sono stati compiuti, ma molto lentamente. Quel che è certo è che il passaggio sembra alle battute finali.
L’Ispettorato provinciale agricoltura ha inviato all’Inps Catania due Pec, nel periodo di marzo, allo scopo di confermare la regolarità delle aziende che hanno diritto alla liquidazione. Un processo non breve, da porre all’attenzione, con passaggi rallentati – a quanto sembra – anche dal numero esiguo di addetti Inps che hanno il compito di curare questo tipo di pratiche.
 
Nella provincia di Catania è stato riscontrato il più alto tasso d’irregolarità di aziende ammesse alla liquidazione, sono quindi ancor più da verificare le posizioni rispetto a Equitalia e la validità del Durc. A peggiorare i tempi di attesa provvede anche l’attività non snella dell’Inps, che però – ci fanno sapere dalla sede territoriale di Catania –  riuscirà ad evadere tutte le pratiche e dare risposta all’Ispettorato entro il 28 aprile.
Dallo stesso Ispettorato dell’Agricoltura di Catania il direttore Alfredo Alessandra rassicura: “Nei giorni passati e ieri mattina abbiamo ricevuto le prime risposte, sia negative che positive. Man mano che arrivano prepariamo una lista di 20-25 aziende e chiediamo l’apertura dell’Oa (Ordine di accreditamento) alla Regione. Quando loro aprono noi paghiamo. Stiamo già chiedendo i decreti. è un processo che potrà concludersi, eccezionalmente per qualche caso, prima dell’estate”.