Senza soldi non si canta messa…, anche se Papa Bergoglio ha invitato i parroci a non chiedere alcun compenso quando celebrano i loro servizi (matrimoni, battesimi, cresime, prime comunioni) a favore dei propri fedeli.
Finite le risorse finanziarie, si è asfissiato il clientelismo e il favoritismo e con essi la corruzione portata dal ceto politico, che ha scambiato il voto col bisogno o con altra utilità.
Cosicché, i consiglieri-deputati dell’Ars sono l’un contro l’altro armati, il Governo regionale è contro l’Ars, l’Ars è contro il Governo.
In questo marasma si godono i loro ricchi stipendi i circa 1.800 dirigenti regionali e gli oltre 20 mila dipendenti regionali e delle partecipate. Non parliamo degli assessori regionali, che hanno un’indennità di circa 20 mila euro lordi al mese.
Oggi è la Festa del lavoro, che tutti reclamano ma che non si produce per legge. Il lavoro, quello vero che produca ricchezza, è conseguenza di una macchina economica che funziona, cioè dell’intera rete di imprese, minime, piccole, medie e grandi, che sono state (e sono) il motore dell’Italia.
Il vulnus più grave di questi comportamenti è stato non avere speso i Fondi europei e statali, con i quali si sarebbero potute costruire infrastrutture e avviare attività attrattive di investimenti nazionali ed esteri. Si sarebbero potuti ristrutturare gli 829 borghi, che rappresentano la storia dei centri urbani della Sicilia e attirarvi milioni di turisti.
Tutto ciò sarebbe accaduto se vi fosse stata una rete moderna di ferrovie e di strade, con cui collegare i quattro aeroporti siciliani e consentire la mobilità all’interno dell’Isola in maniera europea.
Ma, tutto ciò non è avvenuto (e non avviene), perché il pesce puzza dalla testa. Ed è proprio la testa che bisogna tagliare.
A pensarci dev’essere la Classe dirigente, unita tutta insieme nella campagna etica Risorgimento Sicilia, di cui il QdS è solo un umile strumento. Insieme si può e si deve fare risorgere la Sicilia, una terra gloriosa di antiche tradizioni, che può diventare ricca e operosa. Ci vogliono, però, le teste giuste.