CATANIA – Il posto letto e il servizio ristorazione sono alcuni dei servizi che l’ente per il diritto allo studio (l’Ersu a Catania) dovrebbe garantire agli studenti. Nella città etnea, però, le cose non stanno più così. La residenza universitaria più grande, la Costa, meglio conosciuta come Hotel Costa, entro l’anno verrà chiusa nonostante sia stata messa a bando lo scorso luglio, perdendo così circa 250 posti letto e il servizio mensa che lì viene reso; la residenza Centro, conosciuta con lo stesso nome della via in cui è situata, Oberdan, offre meno posti di quelli che potrebbe (circa 60 in meno) per inagibilità strutturale, per non parlare della mensa dello stesso edificio chiusa completamente per lo stesso motivo, inagibilità. Anche alla cittadella la situazione non cambia. La mensa conosciuta come “Palla di neve” è chiusa da circa due anni e al momento non ci sono servizi ristorazione universitari alternativi.
Annunciata a breve l’apertura di una grandissima mensa alla Cittadella: ma comunque ci sarebbe un grande deficit per la ristorazione universitaria nella zona Sud della città. Se per il problema mense, però, almeno al momento non ci sono soluzioni alternative a causa di mancanza di denaro, alcune nuove residenze verranno aperte a breve per cercare di smistare i giovani rimasti fuori, ma comunque non subito. Gli studenti, soprattutto i fuori sede non ci stanno e protestano. Hanno iniziato istituendo un comitato che autogestisce l’hotel Costa, per poi proseguire con sit-in davanti la sede dell’Ersu di via Etnea e ancora con un’occupazione formale della stessa sede. La richiesta è chiara: “Vogliamo che assicurino, non solo a noi confermatari, ma anche ai nuovi assegnatari, il servizio mensa e un posto letto decente – afferma Rosaria Nazionale, uno dei componenti del Comitato – in ogni caso vogliamo un impegno concreto, scritto e non orale”.
“Il Costa è fatiscente – afferma Giuseppe Pignataro, responsabile dell’unità operativa Residenze e Ristorazione dell’ente che gestisce il diritto allo studio. Sono tanti anni ormai che l’Ersu ha in affitto tale immobile, ma la famiglia Massimino, proprietaria, non ha mai rispettato gli impegni di risanamento dell’edificio e adesso, è stato aperto un contenzioso. Già la scorsa primavera si decise di incaricare un avvocato perché risolvesse la situazione, ma la proprietà non si è resa disponibile. Non solo quindi lasceremo l’immobile prima della scadenza naturale del contratto che nel giugno 2010, chiederemo, inoltre – afferma ancora – i danni per almeno un milione di euro”.
I ragazzi, comunque, continuano a non accettare la situazione e protestano. Sono molto preoccupati e anche un po’ arrabbiati, hanno dubbi sul futuro, ma stando alle parole di Pignataro, però, non dovrebbero esserci problemi, almeno per i vecchi assegnatari. “Siamo in grado di collocare da subito in altre residenze disponibili a breve, gli studenti riconfermatari. Loro sono garantiti al 100%”.
Il problema, quindi, ci sarebbe per gli studenti di nuova assegnazione, ma per loro si stanno studiando delle soluzioni che comunque verranno deliberate solo quando dalla Regione verrà nominato un presidente del consiglio. “L’ipotesi è di dare a questi ragazzi, dietro presentazione del contratto di locazione, un contributo-affitto fino a 1300 euro”, spiega ancora Pignataro. Vedremo se tutte queste promesse verranno mantenute.