La situazione è grave ma non seria, sosteneva Ennio Flaiano (1910-1972). Se fosse seria, le Camere darebbero sempre l’autorizzazione a procedere o alla reclusione a tanti propri componenti, i quali continuano a restare sui loro scranni nonostante condanne, anche non definitive. Peggio, anche parlamentari in carcere continuano a prendere vitalizi?!
Se fosse seria, nell’Assemblea regionale siciliana, non vi sarebbero decine di indagati e di inquisiti. Fino a quando il corpo non attiva gli anticorpi, che provvedano ad ammazzare le cellule cancerogene, l’estensione della malattia aumenta ed il corpo stesso viene devastato.
Abbiamo principiato dai responsabili delle Istituzioni perché, come è noto, la politica deve occupare il livello più alto di responsabilità (e non di potere), nella scala gerarchica dei valori sociali.
Certo, tutta la Classe burocratica non è immune dal virus della corruzione che alimenta con una inefficienza spontanea, ma spesso anche voluta. L’inefficienza viene anche alimentata dalla opacità e dai tendoni che nascondono atti e comportamenti.
I cittadini hanno sempre visto le Istituzioni come nemiche. I nostri compatrioti non si sentono uniti da un vincolo nazionale. Gli ottomila Comuni rappresentano realtà territoriali molto forti, non legate da un sentimento di interesse generale. Cosicché ognuno tira il lenzuolo dal proprio lato, infischiandosene se così ne scopre un altro.
Il processo di integrazione del nostro Paese, a distanza di centocinquantaquattro anni, non è andato molto avanti. La dimostrazione è che ancora oggi esiste un Nord Italia che corre e un Meridione che retrocede.
La forbice, anziché restringersi, si allarga sempre di più. Colpa dei nordici? Non diremmo. Invece, vi sono precise responsabilità della Classe dirigente meridionale che ha avuto centinaia di ministri e consimili, in questi settant’anni, ma non ha mai fatto alcunché per promuovere Sviluppo e Occupazione.
Grave responsabilità anche della Classe dirigente che si è sottratta al suo primario dovere: quello di controllare le Istituzioni e di concorrere al loro buon funzionamento.