Palermo – Il sit-in per rivendicare i diritti degli “invisibili”

PALERMO – Una folla composta da qualche centinaio di manifestanti si è radunata durante la giornata di ieri davanti la sede del Comune, Palazzo delle Aquile. Tramite bandiere colorate recanti la scritta “Disabili” hanno portato all’attenzione pubblica la problematica delle famiglie che hanno l’onere di curare parenti diversamente abili. Il sit-in è stato organizzato dal Coordinamento H, dalla “Rete dei centri socio-educativi per disabili di Palermo onlus” e da “Libera” affinché “Gli invisibili diventino visibili”.
Tra i manifestanti erano presenti anche diverse persone disabili che, fiancheggiati dalle loro famiglie, chiedevano alla Regione e al Comune  una programmazione organica e globale dei servizi loro dedicati. Entrando nel merito delle necessità in modo più tecnico, le richieste erano: istituzione da parte del Consiglio comunale di un capitolo di bilancio dedicato ai servizi semiresidenziali ed essenziali per le persone con disabilità; la rimodulazione dell’ex Tabella H e lo svincolo dei bandi e delle procedure per l’affidamento dei servizi socio-sanitari dalla normativa sugli appalti.
“Chiediamo a tutte le istituzioni competenti – hanno affermato i manifestanti – di ascoltare le nostre proposte per assicurare una buona qualità della vita a queste famiglie. Il sindaco di Palermo, nell’ultima campagna elettorale, ha sottoscritto il manifesto per i diritti delle persone con disabilità, tuttavia oggi si assiste a uno sconcertante rimbalzo di responsabilità”.
L’obbiettivo principale infatti, in base a quanto si evince dalle dichiarazioni degli organizzatori, era la sensibilizzazione di tutta la comunità riguardo i diritti, troppo spesso ignorati, delle persone con disabilità e dei loro familiari.
“L’assenza di una programmazione globale e interistituzionale su questo tema – hanno aggiunto – e le mancate risposte da parte degli enti non fanno altro che aggravare una situazione già difficile: a Palermo l’assistenza domiciliare viene garantita per sole due ore al giorno e per i 100 casi più gravi, con un’erogazione sempre più a rischio”.
Adesso si attende una risposta da parte delle istituzioni, dato che in piazza è stata registrata anche la presenza di alcuni consiglieri comunali.