Non si può guardare dal balcone, ma occorre scendere in strada. Questo ha affermato con voce dolce ma determinata Papa Francesco. Anche lui dalla sua alta posizione ha sentito il bisogno di stimolare i cittadini ad agire.
Immischiatevi, partecipate, controllate ha proferito il Papa in altra occasione. Il senso delle frasi è il medesimo. La sollecitazione è forte e solo i cittadini che non sono tali possono pensare di continuare a coltivare il proprio orticello senza occuparsi di ciò che accade nelle strade e nelle piazze.
Peggio ancora, la gente non si occupa di quello che accade nelle Istituzioni, nei cosiddetti Palazzi del potere che, invece, dovrebbero essere denominati Palazzi del dovere. Il dovere di servire i propri cittadini, che dovrebbero sentire ogni giorno e per tutto l’anno, i responsabili delle Istituzioni ricordandosi che più alto è il loro incarico e più alta è la loro responsabilità.
Il disastro in cui è precipitata l’Italia, e ancor più la Sicilia, non consente ancora il perpetuarsi di questi comportamenti negativi, perché nell’assenza di partecipazione dei cittadini alla Cosa pubblica i cosiddetti responsabili delle Istituzioni fanno i propri affari.
Fare il bene comune senza farsi corrompere, questo è un ulteriore monito di Bergoglio.
È proprio il dito puntato contro la corruzione, che deve fare svegliare le nostre coscienze, perché essa è un vero e proprio cancro le cui metastasi si diffondono nel tessuto socio-economico sano e ne cambiano il funzionamento.
La convenienza di essere onesti, ci diceva Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, nel forum pubblicato il 21 aprile. Tale convenienza c’è se le regole che informano la Comunità sono chiare e semplici e se i responsabili delle Istituzioni le fanno osservare applicando le sanzioni a chi devìa da esse.
Quanto scriviamo è elementare, soleva dire Sherlock Holmes al suo partner, il dottor Watson. Ma quanta fatica si fa ad osservare e a far osservare le regole? Quanta fatica si fa ad avere un sistema generale ordinato in cui ognuno faccia il proprio dovere, che viene prima di richiedere con voce tonante il proprio diritto?
È grave responsabilità della Classe dirigente che si è sottratta al suo primario dovere: quello di aiutare e controllare le Istituzioni.