Ars, 2 deputati arrestati e 30 sotto indagine

PALERMO – Bufera all’Assemblea regionale siciliana che ha coinvolto il presidente della commissione Bilancio Nino Dina (Udc) e Roberto Clemente (Grande Sud – Pid). Corruzione elettorale è il reato contestato ai cinque arrestati per la presunta compravendita di voti nelle elezioni del 2012 all’Assemblea regionale siciliana e al Consiglio comunale di Palermo e per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Dalle conversazioni captate nel corso delle indagini, sarebbe emerso infatti che un altro arrestato, Giuseppe Bevilacqua, dopo l’esito sfavorevole delle elezioni comunali del maggio 2012, si era impegnato ad appoggiare Dina, candidato alle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea dell’ottobre 2012, ottenendo in cambio la promessa di due incarichi di consulenza pubblica da conferire alla sorella e alla compagna. Lo stesso Bevilacqua si sarebbe anche impegnato a sostenere l’ex deputato Franco Mineo, non rieletto nel 2012. L’inchiesta Agorà vede indagate 28 persone per i reati di scambio elettorale, corruzione elettorale, peculato, malversazione ai danni dello stato, usura e corruzione.
Laconico il commento del governatore Crocetta: “Provo grande tristezza e sofferenza, ma le responsabilità sono individuali. Per me la vicenda non si chiude ai due deputati arrestati. Credo che ci siano ancora delle punte grigie, anche nere dentro l’Ars. Ho fatto qualche nome in passato, ma guai a generalizzare: il parlamento è fatto di gente onesta che fa il suo lavoro; questi singoli casi vedono in Sicilia però ancora una presenza affaristico-mafiosa che ha rapporti con il sistema istituzionale”. E ha proseguito: “Ho voluto separare i poteri dell’esecutivo da quelli del Parlamento, sono stato criticato molto per questo, ma sono contento di aver preso questa decisione che ha consentito al governo di restare indenne da certe vicende. Se queste persone sono considerate responsabili di reati, ne rispondano personalmente”.
Il presidente della commissione regionale Antimafia Nello Musumeci ha detto: “La pratica del voto clientelare non si limita alla fase elettorale, ma investe il voto dei singoli deputati per i provvedimenti portati dal governo: non è un caso se all’Ars abbiamo assistito a decine di cambi di casacca, pratica deplorevole che allontana i cittadini dalle istituzioni”.
In questa legislatura è la prima volta che dei parlamentari finiscono in carcere o ai domiciliari, mentre nella passata legislatura erano stati ben sei i deputati che sono stati sospesi a causa di una misura di custodia cautelare. Sulla vicenda ieri il Movimento 5 stelle ha tenuto una conferenza stampa e Giancarlo Cancelleri, ha detto: “L’onorevole Dina era un impresentabile già al momento della sua candidatura alle elezioni nel 2012. Oggi Crocetta prende le distanze per proteggersi, ma allora sapeva benissimo quale fosse la situazione di Dina, purtroppo una manciata di voti in più fa oscurare tutto”.
Il M5S proporrà di sottoscrivere “una carta etica, una dichiarazione di intenti, un patto per un parlamento pulito che non ci siano più persone indagate né condannati nei partiti. Oggi  – è stato sottolineato – sono più di trenta su 90 sotto indagini giudiziarie”. 
Intanto il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, ha convocato per sabato alle ore 11.00 la Conferenza dei capigruppo parlamentari per il rinnovo di tutte le commissioni legislative, l’istituzione della commissione statuto e comunicazioni in merito ai gruppi parlamentari in deroga.